A partire dal 16 giugno 2025, aperte le domande per l’indennità ISCRO per lavoratori autonomi

Dal 16 giugno 2025, i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS possono richiedere l’ISCRO, un’indennità semestrale per supportare chi ha subito un calo del reddito superiore al 30%.
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Dal 16 giugno 2025, i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS possono presentare domanda per l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa . Questa misura è stata creata per offrire un supporto economico a chi ha subito un calo significativo del reddito. L’ISCRO, che in passato era disponibile solo in forma sperimentale, è diventata una misura strutturale nel 2024, garantendo così una protezione continua ai professionisti autonomi.

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Cos’è l’ISCRO

L’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa rappresenta un sostegno semestrale destinato ai lavoratori autonomi che registrano una diminuzione del reddito superiore al 30% rispetto alla media dei due anni precedenti. Questo strumento mira a fornire una rete di sicurezza economica nei periodi di difficoltà finanziaria. La misura si rivolge specificamente a coloro che svolgono attività autonome in modo abituale e hanno bisogno di supporto durante i momenti critici.

L’importanza dell’ISCRO risiede nella sua capacità di alleviare le difficoltà economiche dei professionisti colpiti da fluttuazioni nel mercato o da eventi imprevisti. Con il suo intervento, il governo intende garantire che i lavoratori non siano lasciati soli durante le crisi economiche. La prestazione è concepita come un aiuto temporaneo ma fondamentale per permettere agli autonomi di superare situazioni avverse senza dover interrompere la loro attività.

A chi è rivolta

Per poter accedere all’indennità ISCRO, i richiedenti devono soddisfare diversi requisiti specificati dalla normativa vigente. In primo luogo, devono essere iscritti alla Gestione Separata INPS e svolgere attività autonoma in modo abituale secondo quanto stabilito dall’articolo 2 della Legge n.335/1995. È necessario avere una partita IVA attiva da almeno tre anni nell’ambito dell’attività che ha portato all’iscrizione.

Inoltre, il reddito dell’anno precedente alla domanda deve essere inferiore al 70% della media dei due anni precedenti; questo aspetto serve a dimostrare la reale necessità del sostegno economico offerto dall’ISCRO. Il limite massimo del reddito complessivo annuale non deve superare i 12 mila euro; tale soglia viene rivalutata annualmente secondo gli indici ISTAT.

Altri requisiti includono la regolarità contributiva e l’assenza di trattamenti pensionistici diretti o dell’Assegno di Inclusione; infine, non bisogna essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

Modalità e tempistiche per la domanda

Le domande per accedere all’indennità ISCRO possono essere presentate esclusivamente online dal sito ufficiale dell’INPS a partire dal 16 giugno fino al termine fissato del 31 ottobre dello stesso anno. Gli interessati possono utilizzare diverse modalità d’accesso: attraverso il portale web www.inps.it utilizzando credenziali SPID, CIE o CNS; contattando il Contact Center INPS tramite numero verde gratuito da rete fissa oppure chiamando da rete mobile con un numero a pagamento; oppure rivolgendosi ad intermediari abilitati o patronati tramite servizi telematici messi a disposizione dall’Istituto previdenziale.

Queste modalità sono state pensate per facilitare l’accessibilità della prestazione anche ai meno esperti nell’utilizzo delle tecnologie digitali ed assicurano che tutti possano beneficiare delle opportunità offerte dalla misura senza troppi ostacoli burocratici.

Durata e importo dell’indennità

L’indennità ISCRO ha una durata massima prevista di sei mesi ed entra in vigore dal giorno successivo alla presentazione della domanda approvata dall’INPS. L’importo erogato corrisponde al 25% della media dei redditi dichiarati dai richiedenti nei due anni precedenti rispetto all’anno antecedente la richiesta stessa su base semestrale.

È importante notare alcuni aspetti legali relativi all’indennità: essa concorre nella formazione del reddito imponibile ma non dà luogo ad accrediti contributivi figurativi né viene calcolata sulla base dei redditi derivanti da lavoro dipendente o parasubordinato; quindi si basa esclusivamente sui guadagni provenienti dall’attività autonoma dichiarati nelle apposite sezioni fiscali .

Incompatibilità e cause di decadenza

Ci sono alcune incompatibilità associate all’indennità ISCRO che gli aspiranti beneficiari devono tenere presente prima della richiesta: essa infatti non può coesistere con pensionamenti diretti né con indennizzi come NASpI o DIS-COLL relativi alla disoccupazione involontaria degli autonomi oppure indennizzi specificatamente previsti per settori particolari come quello dello spettacolo se associati a compensazioni monetarie significative oltre al gettone presenza previsto dalle cariche politiche ed elettive.

In aggiunta alle incompatibilità esistono anche cause specifiche attraverso cui si può perdere il diritto all’indennizzo: tra queste vi sono la cessazione della partita IVA durante l’erogazione stessa oppure qualora ci sia accesso ad altri trattamenti pensionistici diretti od iniziative analoghe come percezione dell’Assegno d’inclusione dopo aver ricevuto già tale beneficio.

Verifica dei requisiti

Dopo aver inviato correttamente la propria domanda presso INPS sarà compito quest’ultimo trasmettere tutte le informazioni necessarie riguardanti ogni singolo richiedente verso Agenzia delle Entrate affinché vengano effettuate opportune verifiche sui requisiti reddituali* richiesti dalla legge vigente attinente questa tipologia d’aiuti pubblica. L’esito finale verrà comunicato successivamente agli interessati seguendo procedure standardizzate concordate tra le due amministrazioni competenti coinvolte nel processo decisionale.

Obblighi formativi

Infine va sottolineato come tutti coloro riceveranno benefici legati all’indennity siano tenuti altresì a partecipare attivamente a percorsi formativi volti all’aggiornamento professionale definitivi mediante decreto ministeriale concordandosi assieme Regioni Province autonome preposte. Tale impegno mira a incentivare la crescita personale, la professionalizzazione e il reinserimento effettivo nel mercato del lavoro locale e nazionale favorendo così sviluppo occupazionale generale sul territorio italiano.

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