Abdellah Aboulaala trovato senza vita nel fiume Fratta: indagini in corso per chiarire la dinamica

Il corpo di Abdellah Aboulaala, imprenditore marocchino, è stato trovato nel fiume Fratta. Le indagini sulla sua morte proseguono tra ipotesi di incidente e sospetti inquietanti.
Abdellah Aboulaala trovato senza vita nel fiume Fratta: indagini in corso per chiarire la dinamica - Socialmedialife.it

Il corpo di Abdellah Aboulaala, un impresario trentacinquenne di origine marocchina, è stato recuperato dal fiume Fratta più di una settimana fa. La sua famiglia vive un dramma che sembra non avere fine, con la salma ancora all’obitorio dell’ospedale di Schiavonia in attesa delle decisioni della magistratura. Le autorità stanno indagando sulle circostanze del decesso e sulla possibilità che si sia trattato di un incidente o di qualcosa di più inquietante.

Seguici su Google News

Ricevi i nostri aggiornamenti direttamente nel tuo feed di
notizie personalizzato

Seguici ora

Le indagini sul caso

Le indagini sono state avviate dalla Procura di Rovigo contro ignoti e sono coordinate dalla dottoressa Valeria Motta. I carabinieri della stazione locale stanno lavorando per raccogliere elementi utili a ricostruire gli ultimi momenti della vita del giovane imprenditore. Il legale della famiglia, Sebastiano Casolino, ha già presentato richiesta per accedere agli atti del fascicolo aperto e sta attendendo notizie sui risultati dell’autopsia.

Un medico legale è stato incaricato per eseguire l’esame autoptico sul corpo ritrovato, ma i risultati non sono ancora disponibili. Questi esami potrebbero includere analisi enzimatiche del sangue che potrebbero rivelare informazioni cruciali sulle cause del decesso. Inoltre, le forze dell’ordine stanno verificando le registrazioni delle telecamere nella zona circostante il fiume Fratta; tali immagini potrebbero fornire dettagli significativi su ciò che è accaduto prima della tragedia.

Sebbene l’ipotesi principale al momento sembri essere quella dell’incidente, i familiari hanno sollevato interrogativi su alcuni aspetti anomali della vicenda che meritano attenzione da parte degli investigatori.

La tragica scoperta

Abdellah Aboulaala era uscito da casa dopo una giornata trascorsa a lavorare nell’impresa edile gestita insieme al fratello. Si trovava lungo le sponde del fiume Fratta in via Argine quando è stata fatta la macabra scoperta dei suoi effetti personali: una bicicletta appoggiata a terra, una bottiglia di birra quasi piena e il portafoglio vuoto hanno destato sospetti tra i familiari.

La scelta degli abiti leggeri e delle ciabatte da spiaggia suggerisce che volesse godersi un momento di relax vicino all’acqua; tuttavia il ritrovamento dei suoi oggetti personali ha sollevato domande inquietanti sulla sua morte. In particolare, il fatto che il portafoglio fosse vuoto ha colpito profondamente la famiglia: “Era impossibile,” afferma Abdelilah Aboulaala riguardo alla consuetudine del fratello nel portare sempre con sé denaro contante.

Inoltre, alcuni segni rinvenuti sul corpo hanno alimentato ulteriormente i dubbi circa le circostanze della morte; sebbene possano essere stati causati dall’immersione prolungata nell’acqua, rimangono interrogativi irrisolti sui reali eventi antecedenti al ritrovamento.

Un padre distrutto dal dolore

Il padre di Abdellah ha vissuto momenti strazianti mentre aspettava notizie durante le ricerche lungo il fiume. Dopo aver riconosciuto gli effetti personali del figlio presso la scena tragica, ha affrontato anche l’arduo compito del riconoscimento formale del corpo recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco.

In questo clima carico d’ansia e tristezza familiare emergono ipotesi alternative rispetto alla semplice disgrazia: “Potrebbe essere stato vittima di una rapina finita male o coinvolto in una colluttazione,” suggerisce Abdelilah mentre cerca risposte concrete alle domande angosciose riguardanti la morte prematura dello stimatissimo imprenditore edile.

Arrivato in Italia venticinque anni fa con la propria famiglia dall’estero, Abdellah aveva costruito una vita solida come marito e imprenditore rispettabile nella comunità locale. Era noto anche come runner appassionato partecipante a competizioni podistiche regionali, oltre ad aver praticato pugilato in passato; queste sue qualità lo avevano reso ben voluto tra amici e colleghi sportivi tanto da ricevere messaggi toccanti da parte degli amici pugili come il coach Bilali Sanda proveniente da Agadir.

Change privacy settings
×