Un episodio di violenza si è verificato domenica sera a Roma, precisamente in via dell’Omo, all’angolo con via Prenestina. Un giovane bengalese di 20 anni è stato vittima di una rapina da parte di due uomini marocchini, ma grazie all’intervento tempestivo di una guardia giurata, uno dei rapinatori è stato arrestato. La polizia sta ora cercando il complice fuggito.
L’aggressione avviene in strada
La serata ha preso una piega drammatica quando il giovane bengalese stava tornando a casa dopo aver terminato il suo turno come magazziniere. Mentre camminava nel buio della strada, i due marocchini lo hanno avvicinato chiedendo se avesse un accendino. Questo gesto si è rivelato essere solo un pretesto per avvicinarsi alla vittima. In pochi attimi, uno dei due uomini ha estratto un coltello e lo ha minacciato mettendogli la lama sotto la gola.
Il ragazzo ha subito tentativi di aggressione fisica; i rapinatori lo hanno malmenato e gli hanno portato via 300 euro in contante insieme al suo telefonino. Il clima era teso e pericoloso fino a quando non è intervenuto un metronotte che passava casualmente nella zona.
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L’intervento del metronotte
La guardia giurata ha notato l’aggressione da lontano mentre si trovava sulla sua auto di servizio. Riconoscendo la gravità della situazione, ha deciso di agire prontamente cambiando direzione per inseguire i due aggressori. Nonostante le difficoltà iniziali dovute alla fuga dei banditi, il metronotte è riuscito ad accorciare le distanze ed effettuare un intervento decisivo.
Dopo aver bloccato uno dei due marocchini mentre ancora impugnava il coltello, la guardia giurata ha chiamato le forze dell’ordine che sono arrivate rapidamente sul posto per prestare soccorso sia alla vittima che al personale della sicurezza privata coinvolto nell’arresto del bandito.
Le indagini della polizia
Una volta arrivati sul luogo dell’incidente, gli agenti hanno immediatamente preso in custodia l’uomo arrestato e iniziato le operazioni per rintracciare l’altro complice fuggito a piedi dopo l’aggressione. Sono state chiuse diverse strade nelle vicinanze e istituiti posti di blocco nella speranza di catturare anche lui.
Le autorità stanno analizzando eventuali prove raccolte durante l’arresto del primo uomo; potrebbero esserci indizi utili come fotografie o dati dal cellulare sequestrato che possano condurre all’identificazione del secondo sospetto ancora latitante.
Il giudice presso il tribunale competente ha convalidato l’arresto del marocchino fermandolo immediatamente nel carcere locale dopo aver esaminati i dettagli dell’accaduto e ascoltate le testimonianze delle persone coinvolte nell’incidente violento.