Arrestati i rapinatori di un rappresentante orafo: bottino da 230mila euro a Valenza

Arrestati tre membri di una banda sinti responsabile di una rapina da 230mila euro a Valenza, grazie a indagini coordinate e all’uso di una dashcam che ha fornito prove cruciali.
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Un’operazione congiunta tra carabinieri e polizia ha portato all’arresto degli autori di una rapina avvenuta il 25 settembre 2024 ai danni di un rappresentante orafo a Valenza, in provincia di Alessandria. Il colpo ha fruttato ai malviventi uno zaino contenente preziosi per un valore complessivo di 230mila euro. Gli arresti sono stati effettuati in diverse località del Veneto, coinvolgendo membri della comunità sinti.

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I dettagli dell’operazione e gli arresti

Le indagini hanno condotto all’arresto di due uomini, rispettivamente di 49 e 38 anni, avvenuto l’8 maggio a Venezia e Treviso. Un terzo individuo, un ventenne, è stato indagato per ricettazione e concorso in rapina aggravata. Inoltre, sono stati denunciati altri membri della banda: una donna quarantenne già nota alle forze dell’ordine a Treviso; un uomo di 29 anni a Verona; e infine un cinquantquattrenne residente a Desio . Tutti gli arrestati appartengono alla comunità sinti veneti.

L’operazione è stata possibile grazie al lavoro coordinato delle forze dell’ordine che hanno utilizzato diversi strumenti investigativi per risalire agli autori del crimine. Le tecniche impiegate includono intercettazioni telefoniche ed analisi dei tabulati telefonici che hanno rivelato collegamenti tra i sospetti.

L’importanza della dashcam nella risoluzione del caso

Un elemento chiave nelle indagini è stata la dashcam installata sull’auto della vittima. Grazie alle immagini registrate dalla telecamera, le forze dell’ordine sono riuscite ad ottenere informazioni cruciali per l’identificazione dei rapinatori. Inoltre, nel veicolo utilizzato dai malviventi è stata rinvenuta una impronta papillare che ha permesso agli investigatori di risalire ad uno dei componenti della banda con precedenti penali.

Le prove raccolte attraverso la dashcam si sono rivelate determinanti non solo per identificare i colpevoli ma anche per stabilire il loro modus operandi durante la pianificazione della rapina.

Ulteriori sviluppi delle indagini

Durante le operazioni investigative condotte dai carabinieri veneti si è scoperto che la banda non si era limitata alla sola rapina ai danni del rappresentante orafo, ma aveva compiuto ulteriori colpi nel periodo successivo all’incidente principale. Infatti, i militari hanno arrestato anche un ricettatore trovato in possesso parte della refurtiva rubata durante il furto a Valenza.

In Liguria, le forze dell’ordine hanno denunciato uno degli autori coinvolti in un furto simile ai danni di un altro rappresentante orafo. Questo dimostra come la rete criminale fosse attiva su più fronti e come gli stessi individui stessero continuando ad agire mentre le indagini erano già avviate contro di loro.

La banda aveva pianificato meticolosamente la rapina presso l’abitazione del rappresentante orafo seguendolo nei suoi spostamenti quotidiani prima d’entrare in azione al momento opportuno.

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