Arrestato un 32enne dello Sri Lanka per tentate rapine e furto ad Ancona

Un uomo di 32 anni dello Sri Lanka è stato arrestato ad Ancona per tentate rapine e furto, condannato a due anni e quattro mesi di reclusione per minacce con coltello e furto di profumo.
Arrestato un 32enne dello Sri Lanka per tentate rapine e furto ad Ancona - Socialmedialife.it

Un uomo di 32 anni, originario dello Sri Lanka, è stato arrestato ad Ancona dopo una serie di tentativi di rapina e un furto avvenuti il 14 ottobre scorso. L’individuo è accusato di aver minacciato i negozianti con un coltello rosso e di aver rubato un profumo da un negozio del centro. La polizia lo ha fermato poche ore dopo i fatti, trovandolo in possesso della refurtiva.

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I fatti del 14 ottobre

Il pomeriggio del 14 ottobre ha visto l’uomo aggirarsi nel centro di Ancona con un coltello rosso, utilizzando questo oggetto per intimidire i commercianti. Il primo episodio si è verificato presso il negozio Naima in corso Garibaldi, dove il ladro ha rubato un profumo della marca Versace. La commessa ha notato comportamenti sospetti da parte dell’uomo e gli ha chiesto se avesse preso qualcosa. In risposta a questa domanda, l’uomo si è mostrato indispettito e ha accusato la commessa dicendo: “Ce l’hai con me perché sono nero”.

Poche ore dopo la segnalazione alla polizia, le forze dell’ordine hanno rintracciato il sospetto nella zona del Piano. Durante il controllo, gli agenti hanno trovato addosso all’uomo sia il profumo rubato che il coltello utilizzato nelle minacce ai negozianti.

Le accuse e l’arresto

L’indagine condotta dalla polizia ha portato a tre episodi distinti: due tentate rapine – una presso una piadineria in corso Stamira e l’altra al Diva Store – oltre al furto consumatosi nel negozio Naima. Per quanto riguarda la piadineria, secondo le ricostruzioni fatte dagli investigatori, l’uomo sarebbe entrato solo per chiedere informazioni su un menù prima che entrasse effettivamente qualcuno con caratteristiche simili a lui, ma non ci sono stati elementi sufficienti per confermare che fosse coinvolto nella seconda azione criminale.

La situazione si complica ulteriormente quando si considera che durante la tentata rapina al Diva Store l’uomo aveva minacciato la commessa, chiedendo denaro dall’incasso; tuttavia non era riuscito a ottenere nulla poiché la cassa risultava vuota.

Il verdetto finale

Il giudice Alberto Pallucchini ha emesso una sentenza nei confronti del 32enne, condannandolo a due anni e quattro mesi di reclusione, ma solo per uno dei reati contestati: quello relativo alla tentata rapina aggravata presso Diva Store ed al furto del profumo da Naima. Quest’ultimo reato è stato derubricato da furto con destrezza a semplice furto.

Per quanto riguarda le accuse legate alla piadineria, invece, l’imputazione è stata respinta dal giudice poiché non sono stati trovati elementi probatori sufficienti per dimostrare che fosse realmente coinvolto nell’episodio criminoso. L’imputazione era sostenuta dall’avvocatura difensiva guidata dall’avvocato Giuseppe Cutrona durante tutto il processo abbreviativo che si è svolto in tribunale.

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