Un ventenne di origini marocchine, residente a Porto San Giorgio, è stato arrestato dai carabinieri dopo aver accumulato una serie impressionante di crimini nel corso degli ultimi mesi. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine per diversi reati tra cui rapine e aggressioni, è stato rinviato a giudizio al termine delle indagini condotte dalle autorità.
La carriera criminale del giovane
Il curriculum criminale del 20enne ha avuto inizio nel gennaio 2024. Il primo arresto avviene il 10 gennaio quando i carabinieri intervengono in centro a Porto San Giorgio per segnalazioni riguardanti atti vandalici perpetrati da un gruppo di giovani extracomunitari. Giunti sul posto, i militari identificano il ragazzo che oppone resistenza e aggredisce fisicamente due carabinieri, causando lesioni ad uno di loro prima di essere immobilizzato e portato in caserma.
Pochi giorni dopo, il 4 gennaio, viene denunciato per rapina ai danni di un fattorino del servizio “Just Eat”. In questo caso ha agito insieme a un complice tunisino. L’episodio evidenzia la crescente audacia del giovane che non sembra temere le conseguenze delle sue azioni.
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Nel mese successivo si susseguono ulteriori denunce: il 12 febbraio viene accusato di furto con strappo ai danni di una donna sul lungomare Gramsci durante la notte di Capodanno. Solo due giorni dopo è nuovamente coinvolto in una rapina impropria presso un supermercato locale dove lui e un complice spintonano una cassiera nel tentativo di rubare bottiglie alcoliche.
Aggressioni e nuove denunce
Le attività criminose continuano nei mesi successivi con nuove aggressioni. Il 17 febbraio i carabinieri lo denunciano ancora per una rapina impropria avvenuta presso il supermercato Conad; qui aveva spintonato un cassiere scoprendo l’intenzione del ragazzo mentre tentava la fuga con merce rubata.
Il crescendo della violenza culmina alla fine dello stesso mese quando due giovani pakistani vengono aggrediti nei pressi della stazione ferroviaria da lui e da un altro complice tunisino. I malviventi sottraggono gli smartphone delle vittime utilizzando spray urticante e minacciandoli con coltelli prima della fuga; entrambi vengono rintracciati poco dopo dalle forze dell’ordine.
L’arresto finale
La situazione raggiunge l’apice nel maggio 2025 quando il giovane viene arrestato nuovamente per rapina a mano armata insieme ad altri due individui. In questa occasione accerchiano due minori sulla spiaggia minacciandoli con coltelli; riescono così a sottrarre beni personali tra cui una collana d’oro dal valore significativo oltre ad alcune banconote contanti.
Dopo essere stati rintracciati dalla polizia poco tempo dopo l’aggressione, le forze dell’ordine trovano addosso al marocchino parte della refurtiva assieme ad armi come spray urticante e coltelli. Nonostante la sua giovanissima età, le accuse accumulate dal ragazzo sono gravi ed evidenziano non solo la sua propensione alla violenza ma anche l’incapacità o la volontà deliberata di rispettare le leggi vigenti nel territorio italiano.
L’arresto rappresenta solo uno dei tanti episodi che sollevano interrogativi sulla sicurezza pubblica nella zona costiera marchigiana dove eventi simili sembrano ripetersi sempre più frequentemente negli ultimi anni.