Nella notte scorsa, la Polizia di Stato di Latina ha avviato un’importante operazione che ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di cinque persone accusate di aver partecipato a una rapina violenta avvenuta nel febbraio 2024. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica locale, hanno rivelato dettagli inquietanti riguardo ai metodi utilizzati dai malviventi.
La dinamica della rapina
I fatti risalgono al mese di febbraio del 2024, quando una donna ucraina di 45 anni è stata aggredita all’interno della sua abitazione in via Ezio. Nelle prime ore del mattino, mentre stava aprendo la porta d’ingresso, è stata sorpresa da due uomini con il volto coperto da passamontagna. I malviventi l’hanno spinta dentro casa e le hanno intimato il silenzio bloccandole la bocca con una mano. Successivamente l’hanno legata a una sedia usando del nastro adesivo e le hanno puntato una pistola al collo minacciandola.
Nonostante le intimidazioni, la donna non ha ceduto alle richieste dei rapinatori riguardo alla posizione dei suoi soldi. In risposta alla sua resistenza, i criminali l’hanno trasportata nel bagno dell’appartamento dove le hanno rubato alcuni gioielli: un anello dal dito e una catenina dal collo.
Leggi anche:
Durante questo frangente critico è entrata nell’appartamento anche la sorella della vittima senza rendersi conto dell’accaduto. Un malvivente si era presentato come poliziotto per guadagnare tempo ma subito dopo ha strappato la borsa alla donna ignara delle reali intenzioni dei ladri. A quel punto, accortasi del pericolo imminente, la sorella ha iniziato a urlare chiedendo aiuto; questa reazione ha costretto i ladri a fuggire precipitosamente dall’abitazione.
Le due donne sono riuscite anche ad osservare complici all’esterno che stavano caricando diversi oggetti rubati in un borsone; tra questi vi erano orologi e borse griffate per un valore complessivo stimabile oltre i 60 mila euro.
L’operazione investigativa
L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Latina si è rivelata fondamentale nel ricostruire gli eventi e identificare i responsabili della rapina. Gli agenti sono riusciti a localizzare un appartamento nella zona di Casal Lombroso utilizzato da uno degli indagati dove parte della refurtiva è stata recuperata durante le perquisizioni.
In aggiunta agli arresti effettuati durante questa operazione notturna, gli investigatori avevano già arrestato uno degli indagati insieme ad altri due complici mentre stavano tentando un’altra rapina; in quell’occasione erano stati recuperati ulteriormente beni rubati dalle vittime precedenti inclusa quella delle sorelle ucraine.
Le indagini hanno inoltre portato al ritrovamento dell’auto utilizzata dai malviventi per raggiungere il luogo del crimine; si trattava infatti di un veicolo rubato pochi giorni prima ad Anzio. Durante altre operazioni sono stati rinvenuti anche strumenti usati dai ladri come il borsone impiegato per raccogliere i beni sottratti alle vittime.
Misure cautelari emesse dal G.I.P.
Il Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Latina ha disposto misure cautelari nei confronti degli indagati sulla base delle evidenze raccolte dagli investigatori. Tre pluripregiudicati romani insieme a uno proveniente dalla provincia di Modena ed uno romano classe ’99 sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere. Un altro soggetto originario Aprilia , anch’esso con precedenti penali significativi, è stato posto agli arresti domiciliari. Le prime tre misure sono state eseguite nelle prime ore dell’alba mentre proseguono attivamente le ricerche degli altri due complici che risultano attualmente irreperibili.
È importante sottolineare che siamo ancora nella fase preliminare delle indagini e vige sempre la presunzione d’innocenza fino all’eventuale giudizio finale.