Dall’inizio del 2023, Bitcoin ha mostrato una performance superiore rispetto all’oro e al Nasdaq Composite Index. Sebbene sia stato a lungo considerato un’alternativa ai mercati azionari, recenti sviluppi hanno evidenziato come anche la criptovaluta possa essere influenzata dalle fluttuazioni di mercato. Questo articolo esplora le dinamiche tra Bitcoin e il Nasdaq, analizzando le cause di queste oscillazioni.
La performance di Bitcoin nel contesto attuale
Nel corso del 2024, l’entusiasmo per i fondi ETF legati a Bitcoin ha spinto il prezzo della criptovaluta verso nuovi massimi. Tuttavia, con l’inizio del 2025, si è assistito a una significativa correzione dei prezzi. L’aumento dell’avversione al rischio tra gli investitori è stato in parte alimentato dalle politiche economiche adottate dal nuovo presidente degli Stati Uniti. Queste misure hanno portato a un clima di incertezza che ha colpito non solo i mercati azionari ma anche il settore delle criptovalute.
La correlazione tra Bitcoin e il Nasdaq ha raggiunto livelli elevati nei primi mesi dell’anno. Questo fenomeno suggerisce che entrambi gli asset stanno rispondendo in modo simile alle pressioni esterne sui mercati finanziari. Tuttavia, storicamente questa correlazione non è costante; durante periodi più lunghi tende ad abbassarsi notevolmente.
Un esempio significativo si è verificato dopo l’annuncio da parte di Donald Trump riguardo all’introduzione di nuove tariffe commerciali nel mese di aprile 2025. In quel contesto, Bitcoin ha nuovamente superato le performance del Nasdaq mostrando segnali positivi nonostante la situazione generale sfavorevole.
Il ruolo dell’oro come bene rifugio
In tempi incerti come quelli attuali, l’oro continua a mantenere la sua reputazione come bene rifugio tradizionale. Nel corso del 2025, questo metallo prezioso ha sovraperformato sia Bitcoin che il Nasdaq con un margine considerevole. Gli investitori tendono a rifugiarsi nell’oro fisico quando ci sono turbolenze economiche o geopolitiche significative.
Le recenti tendenze mostrano chiaramente che molti preferiscono tornare agli asset tradizionali piuttosto che affidarsi alla volatilità delle criptovalute durante periodi critici per i mercati finanziari globali. Questa preferenza potrebbe indicare una mancanza di fiducia nella capacità di Bitcoin di fungere da vera alternativa all’oro nei momenti difficili.
Le fluttuazioni dei prezzi: dati comparativi
Analizzando i dati recenti sulle fluttuazioni dei prezzi, emerge che dal massimo storico raggiunto da Bitcoin il 20 gennaio fino al minimo intermedio registrato il 7 aprile c’è stata una perdita vicina al 32%. In confronto, la perdita massima subita dal Nasdaq nello stesso periodo è stata inferiore al 27%.
Questa differenza nelle perdite suggerisce una maggiore vulnerabilità per la criptovaluta rispetto agli indici azionari tradizionali in fasi ribassiste del mercato.
Nonostante ciò, negli ultimi tempi si osserva un recupero più robusto da parte di Bitcoin rispetto al Nasdaq stesso; questo potrebbe essere attribuito alla crescente sfiducia verso il dollaro statunitense come valuta principale globale e alla conseguente ricerca da parte degli investitori di alternative valide.
Prospettive future per bitcoin
Guardando avanti, ci sono diverse possibilità per quanto riguarda l’evoluzione futura della criptovaluta sul mercato globale. È plausibile ipotizzare ulteriori cali se dovesse verificarsi un rallentamento generale dei mercati o se emergessero nuove ondate negative sul sentiment degli investitori riguardo ai rischi economici globalizzati.
Tuttavia, nel breve termine c’è spazio affinché Bitcoin continui ad attrarre attenzione se dovesse persistere un indebolimento ulteriore del dollaro statunitense; ciò potrebbe rendere più appetibile questa forma d’investimento agli occhi degli operatori finanziari in cerca d’alternativa alle valute fiat tradizionali.
Bitcoin rimane comunque lontano dall’essere considerata una vera copertura contro crisi geopolitiche o macroeconomiche ed è probabile che continuerà a mostrare fortissima volatilità nelle sue quotazioni nei prossimi mesi.
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