Centrodestra chiede chiarimenti sul progetto di restauro del Teatro Romano a Brescia

Il centrodestra bresciano chiede chiarimenti sul progetto di restauro del Teatro Romano, sollevando dubbi su tempi, modalità e trasparenza, mentre l’Amministrazione comunale non ha ancora ottenuto i permessi necessari.
Centrodestra chiede chiarimenti sul progetto di restauro del Teatro Romano a Brescia - Socialmedialife.it

Il centrodestra bresciano ha presentato due interrogazioni per ottenere maggiori informazioni riguardo al progetto di restauro del Teatro Romano, recentemente illustrato dalla Loggia. Le interrogazioni mirano a chiarire i dettagli su tempi, modalità e risorse coinvolte nel piano, sollevando dubbi sulla trasparenza dell’iniziativa.

Il progetto di restauro del Teatro Romano

L’8 aprile scorso, l’Amministrazione comunale insieme alla Fondazione Brescia Musei ha presentato il progetto preliminare per il restauro del Teatro Romano. Questo piano è stato redatto dall’architetto David Chipperfield e include la valorizzazione dell’intero complesso archeologico situato in via Musei. Tuttavia, le interrogazioni presentate dal centrodestra evidenziano che l’area è attualmente oggetto di studi da parte della soprintendenza dal 2024. La soprintendenza non ha ancora concluso l’istruttoria né rilasciato il nulla osta necessario per procedere con i lavori.

Massimiliano Battagliola, capogruppo della Civica, ha espresso preoccupazione riguardo alla mancanza di chiarezza sugli accordi che regolano questo progetto e sui soggetti coinvolti nella sua realizzazione. Secondo quanto emerso dalle sue dichiarazioni, il Comune non possiede l’area in questione e non dispone dei permessi necessari per avviare i lavori. Battagliola si chiede quindi quale sia la motivazione dietro ai proclami fatti nei mesi scorsi riguardo al progetto.

I quesiti sollevati dalle opposizioni

Le interrogazioni presentate dal centrodestra contengono una serie di domande specifiche che spaziano da questioni relative ai rapporti tra i vari soggetti coinvolti nella gestione del progetto fino alla scelta dell’incarico conferito a Chipperfield. L’opposizione sostiene che Chipperfield sia stato selezionato senza una gara pubblica aperta ad altre proposte progettuali.

Inoltre, viene chiesta chiarezza sulla titolarità dell’area interessata dai lavori poiché non risulta evidente chi ne detenga la proprietà legale. Si richiedono anche informazioni su eventuali accordi scritti tra il Ministero della Cultura e la Loggia o altri enti competenti in merito al finanziamento e alla gestione delle opere previste nel piano.

Un altro aspetto importante riguarda l’indagine paesaggistica affidata alla soprintendenza: finora questa autorità non ha fornito un parere definitivo né autorizzato formalmente l’inizio dei lavori previsti nel progetto.

Le reazioni degli esponenti politici

Fabio Rolfi della Lega ha commentato le affermazioni secondo cui si tratterebbe di un “progetto concreto“, definendole come “fumo negli occhi“. Rolfi sottolinea come ci siano troppi punti interrogativi rispetto all’effettiva sostanza del piano; egli ritiene fondamentale considerare anche gli investimenti pubblici necessari per realizzare questo intervento urbanistico.

Mattia Margaroli capogruppo di Fratelli d’Italia ha aggiunto che il centrodestra si presenta unito nell’intento di rappresentare gli elettori chiedendo maggiore trasparenza su ogni aspetto del progetto attuale. Margaroli descrive la situazione come nebulosa e contraddittoria rispetto alle promesse iniziali fatte dalla Loggia sull’apertura verso una governance più trasparente delle decisioni pubbliche.

Anche Paolo Fontana ribadisce queste preoccupazioni: egli critica gli annunci privi di concretezza relativi al restauro del Teatro Romano e sottolinea come sia essenziale conoscere le tempistiche ed i fondamenti economici dietro all’iniziativa prima di poter dare supporto al programma proposto dall’amministrazione comunale.