Cesena accoglie il docufilm “Il lungo viaggio di Io Capitano” con Matteo Garrone in piazza Almerici

A Cesena, il regista Matteo Garrone presenta il docufilm “Il lungo viaggio di Io Capitano”, esplorando le sfide dell’immigrazione e l’eroismo dei migranti in un evento coinvolgente e partecipato.
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Piazza Almerici a Cesena ha fatto da cornice a un evento di grande richiamo, ospitando il docufilm “Il lungo viaggio di Io Capitano”, opera del regista Matteo Garrone, candidato all’Oscar. L’incontro, organizzato dalla Fondazione Lam e moderato da Pedro Armocida, ha visto una partecipazione massiccia del pubblico che ha applaudito calorosamente il regista sul palco. Durante la serata, Garrone ha condiviso le motivazioni e le esperienze che hanno ispirato questo progetto cinematografico.

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La genesi del film

Matteo Garrone ha iniziato la sua presentazione raccontando come l’idea per “Io Capitano” sia nata dieci anni fa in un centro di accoglienza per minori a Catania. Qui gli è stata narrata la storia toccante di Fofana, un ragazzo sedicenne che si è trovato nella difficile situazione di dover salvare centinaia di persone mentre guidava una barca verso la salvezza. Questo racconto non solo lo ha colpito profondamente ma lo ha anche spinto a riflettere su temi più ampi legati all’immigrazione e alle ingiustizie sociali.

Garrone ha descritto Fofana come un eroe moderno: dopo aver condotto i migranti in salvo, al suo arrivo dichiarò orgogliosamente di essere il capitano della barca. Tuttavia, questa gioia fu seguita dall’arresto: una realtà amara che evidenzia le contraddizioni delle politiche migratorie italiane ed europee. Il regista si è interrogato su come sia possibile premiare l’eroismo con la detenzione e sulla responsabilità dell’Italia nel sostenere paesi come la Libia nel contrastare l’immigrazione.

Tematiche sociali e riflessioni personali

Durante l’incontro, Garrone non si è limitato a parlare della trama del film ma si è addentrato anche nelle questioni sociali sollevate dalla pellicola. Ha messo in luce quanto sia paradossale investire risorse economiche per fermare coloro che cercano semplicemente una vita migliore mentre dovremmo invece celebrare i loro atti coraggiosi.

Le pene inflitte ai migranti sono aumentate drasticamente negli ultimi anni,” ha affermato il regista. “Quando ho iniziato questo progetto le condanne erano misure contenute; oggi possono arrivare fino a dieci anni.” Questa evoluzione legislativa rappresenta secondo lui una grave ingiustizia nei confronti dei giovani come Fofana.

Garrone poi sottolinea l’importanza dell’onestà nella narrazione cinematografica: “Se il film sarà onesto e sincero,” diceva al pubblico visibilmente coinvolto dalla sua passione per il tema trattato, “allora rimarrà impresso nella memoria collettiva.” Non importa se chi racconta queste storie proviene dall’Italia o da altrove; ciò che conta davvero è dare voce agli invisibili attraverso immagini autentiche.

Un incontro emozionante con gli spettatori

L’evento in piazza Almerici non si è limitato alla proiezione del docufilm ma si è trasformato in un dialogo aperto tra Garrone e gli spettatori presenti. Il regista ha risposto alle domande del pubblico con entusiasmo genuino ed empatia verso coloro che vivono situazioni simili a quelle narrate nel film.

La serata rappresenta quindi non solo un momento culturale significativo per Cesena ma anche uno spazio dove discutere apertamente delle sfide contemporanee legate all’immigrazione e ai diritti umani. Gli applausi scroscianti alla fine della proiezione hanno testimoniato quanto questa tematica abbia colpito profondamente i cuori degli spettatori presenti nell’affollata piazza cesenate.