Lunedì 23 giugno 2025, la premier Giorgia Meloni ha tenuto un intervento alla Camera dei Deputati riguardo l’escalation della crisi in Medio Oriente, senza prendere le distanze dall’attacco agli impianti nucleari iraniani ordinato dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Durante il suo discorso di 45 minuti, Meloni non ha mai menzionato direttamente Trump, ma ha espresso preoccupazione per la situazione attuale. La tensione è palpabile e il clima politico a Montecitorio è teso, con la premier che cerca di evitare polemiche e provocazioni.
L’allerta per l’instabilità regionale
La comunicazione della premier si inserisce in un contesto internazionale delicato. Le sue parole arrivano alla vigilia del vertice NATO che discuterà dell’aumento delle spese militari al 5% del PIL italiano. Nel frattempo, Teheran ha risposto ai raid statunitensi lanciando missili contro basi americane a Doha, Qatar. In questo scenario di crescente tensione, Meloni ha espresso solidarietà al Qatar e sottolineato l’importanza di tornare al tavolo negoziale per cercare una soluzione pacifica.
Meloni ha anche rassicurato i membri del governo riguardo all’uso delle basi militari italiane da parte degli Stati Uniti. Ha affermato che qualsiasi richiesta in tal senso passerebbe attraverso un voto parlamentare, contrariamente a quanto accaduto in passato quando il governo non era guidato da Fratelli d’Italia. Questo tentativo di sgomberare il campo da possibili scenari catastrofici non sembra però aver convinto le opposizioni.
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Le reazioni delle opposizioni
Le critiche sono arrivate immediatamente dai leader dell’opposizione come Giuseppe Conte e Elly Schlein che hanno chiesto chiarezza sulla posizione italiana nella crisi mediorientale e sull’aumento delle spese per la difesa nazionale. Hanno messo in discussione la necessità di raggiungere il 5% del PIL dedicato alla difesa e hanno suggerito invece di seguire l’esempio della Spagna con un incremento più moderato fino al 2%.
Meloni ha risposto alle accuse sostenendo che non c’è differenza tra gli impegni presi dall’Italia rispetto a quelli spagnoli nel contesto della sicurezza collettiva europea. Ha ribadito la necessità per l’Italia di assumere una posizione più forte nella propria difesa nazionale piuttosto che rimanere “subalterni” agli Stati Uniti.
La questione umanitaria e le posizioni internazionali
Nel corso dell’intervento alla Camera dei Deputati, Meloni si è espressa anche sulla situazione a Gaza condannando con fermezza i recenti eventi violenti ma evitando nomi specifici come quello dell’ex presidente americano o del primo ministro israeliano Netanyahu. Ha descritto gli attacchi israeliani come una reazione legittima ma avvertito sulle conseguenze drammatiche della situazione attuale.
Inoltre, durante il Consiglio europeo previsto nei giorni successivi all’intervento parlamentare, Meloni intende ribadire l’urgenza di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza mentre continua ad affermare che l’Italia sta facendo molto sul fronte degli aiuti umanitari.
Infine si è parlato anche della questione ucraina; Meloni sembra pronta ad approvare nuove sanzioni contro Mosca, mentre nel dibattito interno emergono divergenze su possibili collaborazioni future con la Russia nel settore energetico.
La giornata politica si chiude quindi sotto segno d’incertezza sia sul piano interno sia su quello internazionale mentre tutti gli occhi restano puntati sugli sviluppi futuri nella regione mediorientale.