Deborah Venturelli, una 37enne di Capergnanica, ha deciso di intraprendere un viaggio a piedi fino a Roma per mantenere una promessa fatta a Papa Francesco. Questo percorso, che si svolgerà in occasione del Giubileo, rappresenta non solo un impegno spirituale ma anche un’opportunità per affrontare le proprie paure e celebrare la vita.
La promessa fatta al Papa
La storia di Deborah inizia lo scorso dicembre durante un’udienza con Papa Francesco. In quell’occasione, il Pontefice ha chiesto ai presenti chi avrebbe partecipato al Giubileo. Con determinazione, Deborah ha alzato la mano promettendo che sarebbe tornata a Roma… ma solo dopo aver percorso il tragitto a piedi. Questa decisione riflette non solo la sua fede ma anche la sua passione per il camminare. L’anno precedente aveva già affrontato il Cammino di Santiago, completando 969 chilometri fino all’oceano.
L’esperienza vissuta lungo quel cammino è stata profonda e trasformativa per lei; ora si prepara ad affrontare una nuova avventura sulla via Francigena. Il suo obiettivo è quello di condividere queste esperienze attraverso un libro che racconti i momenti significativi del suo viaggio.
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Il percorso verso Roma
Il piano di Deborah prevede l’inizio del viaggio dal Col du Gran Saint Bernard in Svizzera. Da lì intende percorrere circa 45 tappe attraversando diverse regioni italiane: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria e Toscana prima di giungere nel Lazio e raggiungere finalmente Roma.
Ogni tappa sarà pensata con attenzione sia dal punto di vista fisico che mentale. La preparazione include l’organizzazione dei mezzi pubblici fino alla partenza da Col du Gran Saint Bernard e poi l’impegno quotidiano nel camminare mediamente 25 chilometri ogni giorno.
Affrontare le sfide personali
Oltre alla motivazione spirituale legata alla promessa fatta al Papa, Deborah parla apertamente delle sue esperienze personali con la paura e le difficoltà fisiche dovute ai tre interventi chirurgici alla schiena subiti negli anni passati. Queste sfide hanno rappresentato per lei non solo ostacoli da superare ma anche opportunità per rinascere come persona.
Deborah sottolinea come sia fondamentale affrontare le paure legate all’essere donne sole durante viaggi così lunghi ed impegnativi; questo aspetto della sua esperienza rappresenta una forma di liberazione personale oltre che fisica.
Prepararsi mentalmente e fisicamente
Per prepararsi adeguatamente al lungo viaggio previsto nella prossima estate , Deborah sta seguendo un programma specifico che include esercizi in palestra volti ad aumentare resistenza ed energia necessaria per portare uno zaino pesante circa dieci chili sulle spalle durante tutto il tragitto.
Tuttavia enfatizza quanto sia importante anche la preparazione mentale: “Non basta essere pronti fisicamente,” afferma “la mente deve essere forte.” Questo approccio olistico riflette una consapevolezza profonda dell’importanza dell’equilibrio tra corpo e spirito nell’affrontare sfide così significative come quella del Cammino verso Roma.
Concluderà questa avventura tornando poi alle sue attività professionali nel campo della kinesiterapia presso Lodi dove lascerà temporaneamente lo studio nelle mani della collaboratrice mentre si dedica completamente a questo progetto personale unico nel suo genere.