Felicissima jurnata è un’opera teatrale che esplora le storie di vita nel Rione Sanità di Napoli, portando sul palco le esperienze e le emozioni dei suoi abitanti. La drammaturgia e la regia sono affidate a Emanuele D’Errico, mentre il cast include Antonella Morea e Dario Rea. La produzione è realizzata da Cranpi in collaborazione con Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e Putéca Celidònia, con il sostegno del Teatro Biblioteca Quarticciolo.
Un viaggio tra solitudine e realtà
L’opera si propone di indagare l’essenza della vita quotidiana nel basso napoletano, mettendo in luce una sorta di assenza che pervade l’esistenza dei personaggi. Ispirandosi al testo Giorni Felici di Samuel Beckett, Felicissima jurnata affronta temi come la solitudine e la paralisi emotiva delle persone che vivono in contesti difficili. Dal 2018, Putéca Celidònia ha intrapreso un percorso artistico all’interno del Rione Sanità, cercando di portare il teatro nei vicoli spesso trascurati della città.
Durante questo processo creativo, gli artisti hanno avuto modo di entrare in contatto diretto con gli abitanti del rione. Attraverso interviste ed incontri informali nei bassi – tipiche abitazioni napoletane – sono emerse situazioni surreali che hanno ispirato lo sviluppo dello spettacolo. Le storie raccolte dai residenti si intrecciano con quelle universali dell’umanità: Assunta, Pasqualotto e Angela diventano simboli delle vite vissute ai margini.
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Storie dal cuore del rione
Felicissima jurnata non è solo un’opera teatrale; è una raccolta vivente delle esperienze umane raccontate dai protagonisti stessi. Ogni storia porta alla luce aspetti della condizione umana spesso ignorati dalla società contemporanea. Ad esempio, uno dei personaggi principali è una donna centenaria che continua a truccarsi e ad ascoltare la musica intorno a sé; rappresenta così una resilienza straordinaria nonostante le limitazioni fisiche ed emotive imposte dalla sua situazione.
Il lavoro degli attori va oltre l’interpretazione tradizionale; essi diventano veicolo per dare voce a chi normalmente rimarrebbe nell’ombra. L’opera mette in evidenza come molti degli intervistati non abbiano mai lasciato il proprio quartiere o addirittura casa per lungo tempo: questa condizione viene descritta come una forma consapevole o inconsapevole di prigionia sociale.
Un messaggio universale attraverso il teatro
La messa in scena si avvale anche dell’apporto fondamentale delle musiche originali composte da Tommy Grieco e della scenografia curata da Rosita Vallefuoco. Questi elementi contribuiscono a creare un’atmosfera immersiva che invita lo spettatore ad immedesimarsi nelle storie narrate.
Felicissima jurnata ha già ricevuto riconoscimenti significativi nel panorama teatrale italiano: finalista al premio Forever Young – La Corte Ospitale 2022 e vincitore del premio Giuria Popolare Dante Cappelletti 2021. Questi successi testimoniano l’impatto emotivo dell’opera sul pubblico ed evidenziano quanto sia importante continuare ad esplorare tematiche socialmente rilevanti attraverso forme artistiche accessibili.