Giorgia Meloni ha inaugurato una nuova via Roma a Samarcanda, in Uzbekistan, durante la sua prima visita ufficiale in Asia centrale. Questo gesto simbolico si inserisce nel contesto di un viaggio che ha portato alla firma di intese commerciali per un valore complessivo di 3 miliardi di euro. Gli accordi riguardano principalmente settori strategici come le materie prime critiche e l’energia, evidenziando il crescente ruolo geopolitico dell’area.
La visita a Samarcanda e gli accordi siglati
Durante la sua permanenza a Samarcanda, Meloni ha incontrato il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev per discutere questioni economiche e culturali. La premier italiana ha sottolineato l’importanza del partenariato strategico tra Italia e Uzbekistan, già avviato negli ultimi anni attraverso iniziative universitarie con atenei italiani come quelli di Torino, Tuscia e Pisa. Questi legami culturali sono stati ulteriormente rafforzati dagli accordi recenti che mirano non solo al commercio ma anche alla cooperazione educativa.
L’incontro si è svolto in un contesto storico ricco di significato: Samarcanda è nota per essere stata un crocevia della Via della Seta. L’omaggio alla città non è solo simbolico; rappresenta anche una volontà politica ben precisa da parte dell’Italia di intensificare i rapporti con paesi chiave nella regione asiatica.
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Le risorse naturali dell’Asia centrale
Uno dei motivi principali dietro la visita della premier italiana riguarda le ingenti riserve energetiche presenti nell’area. L’Uzbekistan possiede enormi quantità di gas naturale e petrolio che lo rendono un attore cruciale nel panorama energetico globale. Inoltre, i cinque Paesi dell’Asia centrale detengono significative quote delle risorse minerarie mondiali: dal manganese al cromo fino allo zinco.
Queste materie prime sono sempre più ricercate dai mercati internazionali ed essenziali per diverse industrie globalizzate. La posizione geografica dei Paesi “Stan” li rende ancor più interessanti poiché possono fungere da ponte tra Europa e Asia nelle rotte commerciali emergenti.
Il contesto geopolitico attuale
La visita della Meloni assume rilevanza anche sul piano geopolitico. In un momento storico caratterizzato dall’espansione russa in Ucraina e dalla crescente influenza cinese nella regione asiatica, dialogare con i Paesi centroasiatici diventa fondamentale per limitare queste pressioni esterne. I leader locali hanno scelto una posizione neutrale rispetto ai conflitti internazionali recenti; questo potrebbe rappresentare una opportunità strategica per l’Italia nel costruire alleanze stabili nella regione.
Il pacchetto d’intesa firmato include misure concrete come la protezione degli investimenti reciproci nei settori delle materie prime critiche ed energie alternative oltre ad iniziative sulla mobilità umana ed ambientale.
Prospettive future delle relazioni Italia-Uzbekistan
Le intese raggiunte durante questa missione pongono le basi per uno sviluppo futuro delle relazioni bilaterali tra Italia e Uzbekistan su vari fronti: economici, scientifico-culturali ed ecologici. Aziende italiane come Sogesid o Ansaldo Energia partecipano attivamente a questi progetti dimostrando interesse concreto verso il mercato uzbeko.
Concludendo questo viaggio verso Astana dove incontrerà altri leader regionali nel formato 5+1 già collaudato dalle precedenti amministrazioni italiane sembra chiaro che l’Italia sta cercando non solo opportunità economiche ma anche stabilire legami duraturi basati su interessenze comuni all’interno del nuovo “grande gioco” geopolitico che si sta delineando nell’Asia centrale.