Mercoledì 25 giugno 2025, l’Aia si prepara ad accogliere i leader mondiali per un importante summit della Nato. La premier italiana Giorgia Meloni è attesa a una cena di gala presso il palazzo Huis ten Bosch, residenza dei reali olandesi. Questo incontro rappresenta un momento cruciale per la politica internazionale, con temi scottanti come la guerra in Ucraina e le tensioni in Medio Oriente che dominano l’agenda.
Un menù ricco di impegni
Il summit prevede discussioni su un aumento significativo delle spese per la difesa da parte degli alleati, fissato al 3,5% entro il 2035. Per l’Italia questo comporterà un incremento annuale di circa 3,3 miliardi di euro, corrispondente allo 0,15% del PIL nazionale. Oltre a questo impegno finanziario, i partecipanti discuteranno anche del supporto all’Ucraina nel contesto del conflitto con la Russia. Roma sta preparando un dodicesimo pacchetto di armi e munizioni da inviare a Kiev.
La situazione in Medio Oriente aggiunge ulteriore complessità alla riunione. La fragile tregua tra Iran e Israele è già stata violata poco prima dell’incontro e rappresenta una fonte d’ansia per Meloni. Prima della partenza per l’Olanda, ha affrontato una giornata intensa: ha avuto confronti duri con le opposizioni in aula riguardo alle questioni internazionali e ha partecipato a un pranzo ufficiale al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella.
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Durante questo incontro informale al Colle, Meloni ha espresso le sue preoccupazioni riguardo all’escalation del conflitto mediorientale e alla possibilità che si allarghi ulteriormente coinvolgendo altri Paesi arabi. Ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme ai partner regionali per prevenire una guerra dalle dimensioni potenzialmente devastanti.
Le sfide diplomatiche
All’Aia Meloni si trova ad affrontare uno dei vertici più difficili da quando è diventata premier. Il clima politico è teso; Donald Trump atterra nel tardo pomeriggio visibilmente irritato dalle recenti notizie provenienti dal Medio Oriente mentre Mark Rutte cerca di mantenere alta la tensione diplomatica tra gli alleati.
Le relazioni tra i vari leader sono delicate: Trump incontra privatamente Volodymyr Zelensky ma evita deliberatamente di averlo come commensale durante la cena ufficiale; ciò evidenzia le complessità politiche legate alla situazione ucraina che rimane l’elefante nella stanza. Inoltre ci sono segnali preoccupanti dalla Spagna: Pedro Sanchez ha dichiarato che Madrid potrebbe non riuscire a rispettare gli obiettivi fissati dalla Nato sul fronte delle spese militari.
Meloni osserva attentamente queste dinamiche poiché ogni concessione fatta dagli spagnoli potrebbe avvantaggiare anche i conti italiani nella discussione sulle spese militari europee. In aula aveva già ribadito la necessità urgente di rivedere il Patto di stabilità europeo; ora questa questione torna centrale nei dibattiti all’Aia dove ogni parola pesa enormemente nel bilancio politico ed economico dell’Unione Europea.
L’approccio italiano verso il riarmo
L’Italia non intende entrare nelle dispute interne alla Nato ma piuttosto osservare come evolveranno gli eventi fra gli altri membri dell’Alleanza Atlantica. Secondo quanto comunicato dalla diplomazia italiana guidata da Giorgia Meloni, eventuali deroghe ottenute dagli spagnoli potrebbero risultare vantaggiose anche per Roma nell’ambito delle proprie esigenze finanziarie legate agli investimenti nella difesa.
Il governo italiano punta su una strategia chiara: raggiungere progressivamente l’obiettivo del 3,5% senza aumentare drasticamente le spese annualmente predeterminate ma attraverso revisori periodici fino al 2029 sulla traiettoria delle uscite militari italiane rispetto al PIL nazionale attuale fissato intorno al 2%.
Mentre cresce l’attenzione sulla minaccia russa – segnalata dai servizi segreti alleati – c’è consapevolezza che ogni decisione presa durante questo summit avrà ripercussioni significative sia sul piano interno sia su quello internazionale nei prossimi anni.