La premier Giorgia Meloni ha fatto il suo ritorno in Parlamento per presentare le comunicazioni del governo in vista del Consiglio europeo che si svolgerà a Bruxelles. La situazione internazionale, caratterizzata dalla crisi in Medio Oriente e dalla guerra in Ucraina, occupa un posto centrale nell’agenda politica. Durante l’incontro, Meloni ha affrontato vari temi cruciali, tra cui la difesa nazionale e la competitività economica dell’Italia.
La crisi in Medio Oriente: posizioni chiare e ferme
Nel suo intervento alla Camera dei Deputati, Meloni ha messo subito sul tavolo il tema della crisi mediorientale. Ha confermato quanto già dichiarato dai ministri degli Esteri Antonio Tajani e della Difesa Guido Crosetto riguardo all’assenza di coinvolgimento italiano nelle operazioni militari statunitensi nella regione. “Nessun aereo americano è partito dalle basi americane”, ha ribadito con decisione, cercando di dissipare i dubbi sollevati da alcuni partiti d’opposizione.
La premier ha sottolineato l’importanza di mantenere un dialogo costruttivo tra governo e opposizioni per garantire la sicurezza nazionale. Ha espresso preoccupazione per i rischi legati alla destabilizzazione dell’area: “È fondamentale evitare che l’Iran sviluppi armi nucleari”, avverte Meloni, evidenziando come ciò non rappresenterebbe solo una minaccia per Israele ma potrebbe scatenare una corsa agli armamenti nucleari nel resto della regione.
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Meloni ha anche parlato delle implicazioni economiche derivanti da possibili interruzioni nel transito attraverso lo stretto di Hormuz, suggerendo che ciò potrebbe portare a un aumento dei prezzi energetici. Tuttavia, ha rassicurato gli italiani affermando che il governo sta già lavorando per garantire approvvigionamenti energetici stabili.
In merito alla situazione a Gaza, la premier si è espressa chiaramente: “Per noi è prioritario il cessate il fuoco”. Ha condannato le reazioni israeliane agli attacchi terroristici subiti lo scorso 7 ottobre come drammatiche e inaccettabili.
L’impegno dell’Italia nella difesa europea
Domani si svolgerà anche un vertice NATO all’Aia dove l’Italia presenterà impegni significativi riguardanti le spese per la difesa. Grazie alla mediazione italiana sarà possibile raggiungere entro dieci anni il 3,5% del PIL dedicato alle spese militari con flessibilità nei tempi e una revisione prevista nel 2029.
Meloni ha spiegato che gli stati membri dovranno avere libertà di scelta sulle minacce da affrontare e sulle relative spese necessarie per garantire sicurezza ai propri cittadini. “Questi sono impegni importanti”, afferma con determinazione; “Non lasceremo l’Italia esposta o debole”.
Ha inoltre ribadito l’importanza di costruire un solido pilastro europeo della difesa accanto a quello statunitense: “Se non sai difenderti non decidi; se non decidi non puoi considerarti pienamente libero”.
Sostegno all’Ucraina: strategie future
Passando al conflitto ucraino-russo, Meloni ha evidenziato come attualmente manchino progressi nei negoziati fra le due parti coinvolte nel conflitto. Per questo motivo è stata annunciata una nuova conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina prevista per luglio prossimo in Italia.
Il governo italiano sta seguendo due direttrici principali nelle sue politiche estere riguardanti questo conflitto: sostegno continuo all’Ucraina mentre si esercita pressione sulla Russia affinché partecipi attivamente ai negoziati di pace. A tal proposito è previsto un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca.
Meloni sottolinea anche come sia fondamentale riconoscere gli sforzi ucraini verso una soluzione pacifica al conflitto; tuttavia avverte che finora questi passi sono stati insufficienti senza un reale impegno da parte russa nel processo negoziale.