Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e attuale presidente del Consiglio, sta attirando l’attenzione dei circoli politici europei. La sua ascesa ha portato a una riflessione su come i partiti di centro-destra possano interagire con le forze di estrema destra. In un contesto in cui molti paesi europei vedono crescere il consenso per queste forze, Meloni viene vista da alcuni come un modello per gestire questa dinamica.
L’ascesa dell’estrema destra in Europa
Negli ultimi anni, l’Europa ha assistito a un aumento significativo dei partiti di estrema destra in diverse nazioni, tra cui Austria, Francia e Germania. Questa tendenza ha spinto i leader tradizionali a riconsiderare le loro strategie politiche. Secondo la politologa Nathalie Tocci, piuttosto che escludere questi gruppi dal governo, i partiti di centro-destra dovrebbero cercare alleanze con loro per moderarne le posizioni. L’esempio italiano del 2022 è emblematico: il centro-destra ha formato una coalizione con l’estrema destra senza scatenare conflitti aperti.
Questa strategia sembra aver trovato seguaci anche in altri paesi europei come Belgio e Svezia. Tuttavia, il percorso non è privo di sfide; molti osservatori si chiedono se questa collaborazione possa realmente portare a una moderazione delle posizioni estreme o se rischi invece di legittimarle ulteriormente.
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Le manovre filo-europee e il ritorno alla destra
Dopo meno di due anni dalla sua elezione, Meloni sembra aver iniziato un’inversione rispetto alle sue iniziali aperture verso l’Europa. Tocci sottolinea che durante la presidenza italiana del G7 nel gennaio 2024, Meloni ha tentato di eliminare riferimenti ai diritti LGBT+ e all’aborto dai comunicati ufficiali. Questo cambiamento è stato accentuato dall’elezione del presidente americano Donald Trump nel novembre 2024; infatti Meloni ha espresso sostegno al vicepresidente J.D. Vance quando quest’ultimo criticava la debolezza dell’Europa.
Il sostegno iniziale della premier italiana all’Ucraina nel 2022 aveva guadagnato rispetto tra i suoi omologhi più moderati ma ora sembra essere parte integrante della sua strategia politica più ampia: mantenere una facciata europea mentre si riavvicina ai temi cari alla sua base elettorale conservatrice.
La visione europea secondo Giorgia Meloni
Marc Lazar analizza ulteriormente la posizione europea della premier italiana evidenziando che prima della sua ascesa al potere aveva abbandonato idee radicali come quella dell’uscita dall’euro o dall’Unione Europea stessa. Tuttavia il suo approccio rimane complesso: mira a rafforzare la sovranità nazionale attraverso valori tradizionali quali “Dio, famiglia e patria”, opponendosi così sia all’islamismo sia al “wokismo”.
In questo contesto politico europeo sempre più polarizzato, durante le recenti elezioni europee Meloni ha sostenuto Vox in Spagna nonostante successivamente abbia manifestato disappunto nei confronti delle scelte politiche del partito spagnolo dopo che questi hanno aderito al gruppo dei Patrioti Europei.
Politica interna ed emergenza sicurezza
La gestione interna da parte del governo guidato da Giorgia Meloni mostra segni evidenti di autoritarismo attraverso misure legislative controverse come il decreto legge sicurezza adottato lo scorso giugno sotto impulso del ministro Matteo Salvini. Questo provvedimento prevede pene più severe per attacchi nelle carceri o nei centri d’accoglienza per migranti ed enfatizza protezioni specialistiche per le forze dell’ordine accusate di violenze.
Critici affermano che tali misure rappresentano un esempio lampante dello “stile populista” che caratterizza questo governo; ogni problematica sociale viene affrontata tramite repressione piuttosto che dialogo costruttivo con gli oppositori politici o con chi vive situazioni difficili sul territorio.
Vigilanza internazionale sui diritti civili
Le azioni intraprese dal governo italiano non sono passate inosservate agli occhi delle organizzazioni internazionali dedicate alla tutela dei diritti umani; cinque relatori specializzati delle Nazioni Unite hanno recentemente espresso preoccupazione riguardo alle nuove normative italiane definendole “allarmanti” poiché contrarie agli obblighi internazionali sui diritti umani fondamentali quali libertà personale e giusto processo.
Inoltre l’Italia è stata classificata tra i “demolitori” dello Stato diritto secondo quanto riportato nell’ultimo Rule of Law Report redatto dalla Civil Liberties Union for Europe; ciò indica segnali preoccupanti riguardo allo stato della giustizia e della libertà di stampa nel Paese sotto l’amministrazione attuale.
Nonostante queste critiche pesanti sulla scena internazionale, Giorgia Meloni continua ad avere consensi significativi tra gli italiani: secondo recentissimi sondaggi Ipsos mantiene ancora un gradimento intorno al 42%, mentre Fratelli d’Italia resta primo nelle intenzioni elettorali col 27%.