Giorgia Meloni ha vissuto un’intensa settimana di incontri e colloqui sul palcoscenico internazionale, culminata con la sua partecipazione alla riunione della Comunità politica europea a Tirana. Nonostante l’esclusione iniziale dai “Volenterosi”, Meloni ha saputo ritagliarsi uno spazio significativo, grazie anche al supporto del presidente statunitense Donald Trump. Questo articolo esplora i dettagli degli eventi recenti che hanno coinvolto la Premier italiana, le sue interazioni con altri leader e le dinamiche diplomatiche in corso.
La situazione a Tirana
La riunione della Comunità politica europea si è svolta venerdì 16 a Tirana, dove diversi leader europei si sono incontrati per discutere questioni cruciali legate alla sicurezza e alla cooperazione. Tra i partecipanti figuravano Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz e Donald Tusk, insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Tuttavia, Giorgia Meloni non era presente nell’immagine scattata durante l’incontro; secondo alcune fonti a Palazzo Chigi, sarebbe stata una scelta voluta da Macron stesso.
Meloni ha cercato di giustificare la sua assenza affermando che l’Italia non è disponibile ad inviare truppe in Ucraina. Ha dichiarato che partecipare a discussioni su temi per cui il governo italiano non ha dato disponibilità sarebbe stato poco sensato. Dall’altra parte, Macron ha smentito questa versione dei fatti definendo le affermazioni della Premier come false e invitando a evitare la diffusione di informazioni errate.
Leggi anche:
Rapporti tra Roma e Parigi
I rapporti tra Italia e Francia sembrano essere ai minimi storici dopo questo episodio. A Palazzo Chigi si sta già preparando una strategia per affrontare questa situazione delicata in vista dell’arrivo di numerosi leader internazionali per l’intronizzazione di Leone XIV il 17 settembre. In quell’occasione, Meloni avrà un incontro con il cancelliere tedesco Merz.
Merz ha confermato che l’idea di inviare truppe italiane in Ucraina è ormai superata ed esprime un’opinione positiva sui rapporti tra Berlino e Roma riguardo ad altre questioni economiche come i dazi sul manifatturiero europeo. Queste dichiarazioni possono rappresentare un tentativo da parte dell’Italia di rafforzare alleanze alternative mentre cerca di risolvere le tensioni con Parigi.
Il colloquio telefonico con Trump
Il sabato successivo all’incontro di Tirana è stato segnato da una telefonata tra Giorgia Meloni e Donald Trump. Durante questa conversazione si presume siano stati discussi vari temi strategici legati ai prossimi incontri internazionali programmati per domenica 18 settembre presso Palazzo Chigi. In particolare, ci sarà un trilaterale fra il vicepresidente statunitense JD Vance ed Ursula von der Leyen della Commissione europea.
Questo contatto diretto con Trump potrebbe aver avuto anche lo scopo di reinserire Meloni nel gruppo dei “Volenterosi” grazie all’appoggio americano; infatti Trump stesso aveva spinto affinché fosse coinvolta nel briefing organizzato dalla Casa Bianca prima del confronto previsto con Putin.
L’importanza del vertice telefonico post Usa-Russia
Un ulteriore sviluppo significativo riguarda la presenza della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante una chiamata strategica post-colloquio Usa-Russia; ciò segna un cambiamento importante nelle relazioni transatlantiche secondo alcuni sostenitori politici italiani vicini a Meloni.
Questa inclusione evidenzia come gli Stati Uniti stiano cercando attivamente maggiore collaborazione dall’Europa su questioni critiche legate alla sicurezza globale; inoltre sottolinea quanto sia diventato cruciale il ruolo dell’Italia nella mediazione diplomatica internazionale in questo periodo complesso. Meloni continua quindi ad affermarsi come figura chiave nel panorama politico europeo mentre cerca opportunità per rafforzare ulteriormente la posizione italiana nei negoziati futuri.