Un gruppo di giovani attivisti della Comunità degli Italiani di Verteneglio ha vissuto un’esperienza unica, combinando l’esplorazione della natura con attività artistiche. I partecipanti, insieme a bambini di altri sodalizi, hanno visitato la grotta di Stanzia Druscovich, scoprendo le meraviglie del suo ambiente sotterraneo. L’incontro è stato arricchito dalla presenza dell’artista Fulvia Grbac, che ha guidato i ragazzi in laboratori creativi dopo la visita.
La visita alla grotta
L’escursione nella grotta ha rappresentato un’opportunità per apprendere e divertirsi. I partecipanti hanno avuto modo di esplorare i meandri sotterranei e osservare da vicino gli animali che abitano questo ecosistema unico. Prima dell’ingresso nella cavità, il gruppo ha assistito a una presentazione attraverso il metodo kamishibai, una forma teatrale giapponese che utilizza immagini su carta per raccontare storie. Questo approccio ha aiutato i ragazzi a comprendere meglio il concetto del buio, elemento predominante nelle cavità naturali.
Durante l’esplorazione vera e propria, i giovani avventurieri hanno spento le luci per sperimentare l’oscurità totale della grotta. Questa esperienza sensoriale li ha portati ad affinare gli altri sensi come uditò e tatto, rendendo il momento ancora più coinvolgente ed educativo.
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Laboratori creativi con Fulvia Grbac
Dopo aver risalito in superficie ed essere tornati alla luce del sole, il gruppo si è trasferito presso la sede messa a disposizione dalla famiglia Sterle per proseguire con le attività laboratoriali. Qui i bambini sono stati divisi in due gruppi: nel primo laboratorio hanno costruito una riproduzione dell’interno di una grotta utilizzando cartone e materiali vari. Con grande fantasia sono riusciti a creare stalattiti e stalagmiti ispirandosi alle forme naturali viste durante l’esplorazione.
Nella seconda parte delle attività artistiche si sono dedicati al disegno e alla pittura sotto la guida esperta dell’artista Fulvia Grbac. Questa fusione tra scienza ed arte fa parte del progetto “Forse STEM”, promosso dalla Comunità degli Italiani di Verteneglio per stimolare nei ragazzi un interesse multidisciplinare che abbraccia anche aspetti creativi oltre ai tradizionali campi scientifico-tecnologici.
Il supporto della comunità
A fianco dei ragazzi c’erano anche diversi educatori volontari come Arianna Doc, Paola Legovich Hrobat ed Elena Barnabà che hanno contribuito al successo dell’iniziativa mettendo a disposizione tempo ed esperienza. Il presidente Erik Persel è stato presente durante tutta la giornata mostrando grande entusiasmo verso questa iniziativa educativa realizzata grazie al finanziamento dell’Unione Italiana.
Al termine delle fatiche creative ed esplorative non poteva mancare un momento conviviale: tutti i partecipanti si sono riuniti per gustarsi un pranzo insieme accompagnato da una torta celebrativa che segnava simbolicamente l’avvio del progetto “Forse STEM”.
Questa giornata intensa non solo ha permesso ai giovani artisti-esploratori di entrare in contatto diretto con la natura ma anche di esprimere se stessi attraverso l’arte; ora rimane da vedere quale sarà la prossima avventura organizzata dalla Comunità degli Italiani di Verteneglio.