Il Giubileo della Speranza del 2025 sta attirando l’attenzione di milioni di pellegrini, con oltre 5,5 milioni già arrivati a Roma. Questo evento non solo rappresenta un’importante occasione religiosa, ma ha anche significativi risvolti turistici e culturali per la capitale e le regioni circostanti. Un’indagine condotta dal Ce.R.T.A., presentata in un convegno all’Università Cattolica, ha evidenziato l’impatto mediatico e il potenziale lascito emozionale dell’evento.
L’afflusso dei pellegrini e il contesto turistico
Nei primi cinque mesi del Giubileo 2025 si è registrato un afflusso costante di pellegrini che visitano le cinque porte sante della città: le quattro basiliche principali e quella del carcere di Rebibbia. Questo fenomeno ha generato una forte ricaduta economica su Roma e sulle aree limitrofe come Viterbo, Napoli e l’Umbria. Le città vicine stanno beneficiando dell’interesse crescente verso viaggi religiosi o culturali; ad esempio, Viterbo ha visto aumentare la presenza turistica straniera nei musei fino al 15%. Anche Assisi ha registrato circa 218 mila visitatori nel primo trimestre del 2025.
L’indagine mette in luce come il turismo religioso stia diventando sempre più integrato con altre forme di turismo esperienziale. La tecnologia gioca un ruolo fondamentale in questo contesto; strumenti come la WebApp Cammini della fede facilitano i percorsi dei fedeli mentre assistenti virtuali aiutano nella pianificazione delle visite ai luoghi sacri.
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Le dimensioni mediatica ed economica dell’evento
Il Giubileo è sotto i riflettori dei media che lo raccontano da diverse angolazioni. La professoressa Anna Sfardini del Ce.R.T.A. ha sottolineato dieci “cornici” attraverso cui viene narrata questa esperienza unica: dalla dimensione sociale a quella economica fino alle prospettive salvifiche legate alla fede cristiana. Queste narrazioni contribuiscono a creare una consapevolezza collettiva sull’importanza spirituale ed economica dell’Anno Santo.
La ricerca evidenzia anche che ci sono diversi modelli di viaggiatori che partecipano al Giubileo: dall’eremita alla ricerca della meditazione all’entusiasta pronto a divertirsi durante il viaggio. Questa diversità mostra come il pellegrinaggio possa essere interpretato in modi variabili ma complementari rispetto al turismo tradizionale.
Il valore spirituale del viaggio
Monsignor Claudio Giuliodori dell’Università Cattolica ha messo in evidenza la differenza tra i pellegrini e i turisti comuni; mentre i primi cercano esperienze spirituali autentiche nei luoghi sacri, molti turisti possono avere motivazioni più superficiali o ludiche nel loro approccio ai luoghi visitati durante il Giubileo.
Tuttavia, esiste una crescente domanda per forme alternative di turismo che abbracciano aspetti spirituali senza necessariamente essere classificabili come veri e propri pellegrinaggi. Durante eventi significativi come questo è cruciale promuovere pratiche turistiche sostenibili che rispettino le comunità locali ed enfatizzino valori etici legati alla giustizia sociale.
Prospettive future sulla ricerca sul turismo spirituale
La ricerca condotta dal Ce.R.T.A continuerà ad approfondire questi temi attraverso indagini quantitative sui viaggiatori italiani ed europei diretti verso Roma per il Giubileo. Tra gli obiettivi ci sarà quello di analizzare ulteriormente le motivazioni dietro questi viaggi spirituliari così come esplorare connessioni con altre forme turistiche quali quelle culturali o enogastronomiche.
I risultati finali saranno presentati presso l’Università Cattolica nel mese di novembre offrendo uno sguardo completo sull’impatto del Giubileo non solo sul territorio romano ma anche su tutte quelle realtà coinvolte nell’accoglienza dei fedeli provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa.