Grande manifestazione a Roma contro il decreto sicurezza: movimenti e partiti uniti in protesta

A Roma si svolgerà oggi una manifestazione nazionale contro il decreto sicurezza, con movimenti sociali e partiti di opposizione che contestano le restrizioni ai diritti civili e alle libertà fondamentali.
Grande manifestazione a Roma contro il decreto sicurezza: movimenti e partiti uniti in protesta - Socialmedialife.it

La capitale si prepara ad accogliere una vasta manifestazione nazionale contro il decreto sicurezza, previsto per oggi. A meno di 48 ore dall’approvazione del provvedimento alla Camera dei Deputati, movimenti sociali, associazioni, sindacati e partiti di opposizione si riuniranno a Roma per esprimere il loro dissenso. La mobilitazione mira a contestare quello che molti definiscono “decreto Ungheria“, accusato di limitare i diritti civili e le libertà fondamentali.

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Partenza del corteo da piazza Vittorio

Il corteo prenderà avvio alle 14 da piazza Vittorio, dirigendosi verso piazzale Ostiense. L’evento sarà aperto dallo striscione della rete A Pieno Regime, che ha visto crescere la sua partecipazione negli ultimi mesi grazie all’unione di diverse realtà attive nella lotta sociale. In chiusura del corteo ci sarà la Million Marijuana March, simbolo della battaglia antiproibizionista. Durante la manifestazione si potranno riconoscere diversi gruppi e sigle politiche unite nel comune intento di opporsi alle politiche delle destre.

Tra i partecipanti ci saranno anche rappresentanti del Partito Democratico che hanno recentemente criticato Fratelli d’Italia per aver diffuso meme sui social media in cui accusano figure come Elly Schlein e Nicola Fratoianni di difendere gli occupanti abusivi delle case. Questo scambio polemico evidenzia le tensioni politiche attuali sul tema della sicurezza e dell’immigrazione.

Le voci dei movimenti sociali

Nel corso della manifestazione saranno presenti diversi punti di riferimento significativi tra cui lo striscione “Insorgiamo” degli operai Gkn e quello del cartello Stop Rearm Europe, che invita alla mobilitazione prevista per il 21 giugno prossimo davanti all’Hotel Napoleon in piazza Vittorio. I movimenti per la casa faranno sentire la loro voce insieme al Forum disuguaglianze e diversità, sottolineando come il decreto non affronti realmente l’insicurezza quotidiana vissuta da molte persone.

Secondo i critici del provvedimento governativo, questo non solo non aumenterà la sicurezza dei cittadini ma utilizza l’insicurezza come strumento politico senza fornire risposte concrete ai problemi reali come lavoro precario o crisi abitativa. Le organizzazioni coinvolte nella protesta chiedono un approccio più umano ed efficace rispetto alle misure repressive proposte dal governo.

Adesioni dalla società civile

Negli ultimi giorni sono aumentate le adesioni alla manifestazione con dichiarazioni provenienti anche dalla Spagna: le forze progressiste nel parlamento catalano hanno presentato una risoluzione contro l’attacco al diritto al dissenso messo in atto dal governo Meloni. Inoltre quasi cento organizzazioni della società civile riunite nell’European Civic Forum hanno scritto una lettera al commissario europeo Michael McGrath denunciando quanto sta accadendo in Italia riguardo ai diritti civili.

Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti, ha descritto il decreto come “confuso” ed “irrazionale“, evidenziando le sue misure ritenute sproporzionate ed incostituzionali. Anche alcuni detenuti hanno voluto far sentire la loro voce attraverso Rebibbia Radio/Jailhouse Rock, affermando che questo provvedimento renderà impossibile esprimere dissenso nel paese.

Mobilitazioni parallele degli ecoattivisti

Oltre alla grande manifestazione prevista oggi a Roma, ci saranno anche azioni dimostrative organizzate dagli ecoattivisti di Ultima Generazione sia nella capitale sia nelle altre città italiane. Queste azioni mirano a mettere in luce questioni ambientali urgenti attraverso forme creative di protesta contro le nuove normative governative percepite come oppressive nei confronti delle libertà individuali.

In particolare, gli attivisti chiederanno una riduzione dell’Iva sui generi alimentari per sostenere i settori più colpiti dalla crisi economica attuale; questa proposta era stata già avanzata quando erano all’opposizione alcune forze politiche ora al governo.

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