Il recente film di James Gunn su Superman ha suscitato dibattiti accesi, non solo per la sua trama avvincente ma anche per le tematiche profonde che affronta. La storia si snoda attraverso domande cruciali sulla guerra e l’innocenza, portando il pubblico a riflettere su questioni attuali. In questo articolo esploreremo i temi principali del film, analizzando come la narrazione si intrecci con una critica sociale incisiva.
Un bambino e una domanda difficile
Durante una proiezione del nuovo film di Superman, un bambino di sei anni ha posto una domanda che ha colpito nel segno: «Perché vogliono sparare a dei bambini?». Questa semplice ma profonda interrogazione mette in luce il cuore della trama. Il film affronta il tema della violenza contro i più vulnerabili in un contesto globale segnato da conflitti e ingiustizie. La risposta che emerge dalla pellicola è chiara: a Superman non interessa perché vengano uccisi i bambini; ciò che conta è evitare ulteriori perdite innocenti.
La questione sollevata dal giovane spettatore riflette le preoccupazioni contemporanee riguardo ai conflitti armati e alle conseguenze devastanti sulle popolazioni civili. Le immagini sullo schermo diventano così uno specchio delle atrocità reali, invitando gli spettatori a confrontarsi con la propria realtà. Questo approccio narrativo permette al pubblico di entrare in empatia con le vittime delle guerre moderne, rendendo il messaggio del film ancora più potente.
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L’animazione come specchio dell’umanità
James Gunn utilizza elementi non umani nella sua narrazione per esplorare l’essenza dell’umanità stessa. Attraverso personaggi animali o creature fantastiche, riesce a comunicare messaggi complessi senza ricorrere esclusivamente ai dialoghi umani. Questa tecnica narrativa rispetta la tradizione dell’animazione che spesso usa metafore visive per trattare temi profondi.
Gunn ha dimostrato nel corso della sua carriera di saper mescolare spettacolarità e contenuto significativo nei suoi lavori precedenti, creando storie coinvolgenti senza sacrificare la sostanza alla forma. Anche se in questo ultimo capitolo sembra esserci meno innovazione rispetto ai suoi precedenti successi nell’universo Marvel o Troma, mantiene viva l’essenza critica presente nelle sue opere passate.
La sfida principale rimane quella di reinventare un archetipo come Superman senza cadere nella banalità o nella ripetizione degli schemi già visti. Con questo obiettivo in mente, Gunn continua ad approfondire tematiche già toccate in altri suoi lavori legati all’universo DC Comics come “Brightburn” e “The Suicide Squad“. Questi riferimenti creano un filo conduttore tra le sue opere passate e presenti.
Critica sociale attraverso paesi fittizi
Un aspetto interessante del film è l’utilizzo di paesi inventati come Boravia e Jarhanpur per rappresentare situazioni geopolitiche complesse senza nominare direttamente stati reali coinvolti nei conflitti attuali. Questo espediente narrativo consente al regista di esprimere critiche verso alleanze politiche discutibili degli Stati Uniti senza incorrere nelle censure tipiche quando si tratta di argomenti delicati.
Boravia funge da simbolo della russofobia americana mentre Jarhanpur sembra richiamare alla mente situazioni ben note nel Medio Oriente contemporaneo; entrambe le nazioni sono utilizzate per mettere in evidenza gli interessi corporativi che influenzano le relazioni internazionali a scapito dei diritti umani fondamentali delle popolazioni locali oppresse.
Questa scelta narrativa offre spunti significativi sulla natura del capitalismo moderno visto attraverso gli occhi dei supereroi; Lex Luthor diventa così non solo un antagonista ma anche una rappresentazione caricaturale degli architetti mediatici contemporanei capace d’influenzare opinioni pubbliche tramite strategie comunicative sofisticate piuttosto che azioni dirette sul campo.
Riflessioni finali sui valori ereditari
Nel corso della storia assistiamo anche ad una reinterpretazione dei valori tradizionali associati al personaggio iconico di Superman interpretato da David Corenswet; egli si distacca dalle convenzioni socialmente imposte sia dalla società terrestre sia da quella kryptoniana per abbracciare ciò che ritiene giusto fare nel mondo reale circostante lui.
Nella Fortezza della Solitudine avviene uno sviluppo cruciale legato al McGuffin centrale del racconto; qui emergono collegamenti sottilmente suggeriti con altre figure iconiche dell’universo DC Comics come Batman creato da Matt Reeves – entrambi i personaggi mettono sotto esame i fondamenti stessi delle loro eredita culturali ed etiche lasciandosi guidare dai propri principi morali piuttosto che dalle aspettative esterne imposte dalla società.
Il nuovo universo cinematografico DC creato da James Gunn presenta quindi molteplicii spunti d’interesse sia dal punto vista narrativo sia critico-sociale pur mantenendo intatto quel senso d’avventura tipico dei cinecomic moderni.