Il 1° giugno, l’Inps ha rilasciato la circolare con le indicazioni operative relative al Bonus Donne, un incentivo destinato all’assunzione di donne disoccupate in condizioni di svantaggio. Questa misura, prevista nel Decreto Coesione del maggio dello scorso anno, è finalmente operativa dopo aver ottenuto l’approvazione della Commissione Europea. Il bonus offre un significativo esonero dal pagamento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che assumono donne in difficoltà.
Dettagli dell’incentivo
L’incentivo prevede un’esenzione totale dai contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un periodo massimo di ventiquattro mesi. Questo beneficio si applica alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate entro il 31 dicembre 2025. Tuttavia, è importante notare che sono esclusi dal bonus i contratti di lavoro domestico e gli apprendistati, poiché già soggetti a regole specifiche riguardanti le aliquote previdenziali.
La circolare dell’Inps chiarisce che l’obiettivo principale del bonus è quello di incentivare l’occupazione femminile nelle categorie più vulnerabili del mercato del lavoro. Le aziende interessate devono seguire attentamente le linee guida fornite dall’ente previdenziale per poter beneficiare dell’esonero.
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Requisiti necessari per accedere al bonus
Per poter usufruire dell’esonero contributivo, è necessario che l’assunzione riguardi donne disoccupate da almeno ventiquattro mesi o da sei mesi se residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno. Inoltre, possono accedere al bonus anche coloro che lavorano in settori caratterizzati da una forte disparità occupazionale tra i generi.
Questi requisiti mirano a garantire che il sostegno vada effettivamente alle categorie più bisognose e contribuire così alla riduzione delle disuguaglianze nel mondo del lavoro italiano. L’Inps ha sottolineato come sia fondamentale rispettare questi criteri affinché le aziende possano ottenere l’incentivo previsto dalla normativa.
Incremento occupazionale netto come condizione
Un aspetto cruciale legato all’accesso al Bonus Donne riguarda la necessità di dimostrare un incremento occupazionale netto nella propria azienda. Questo parametro viene calcolato confrontando il numero attuale dei lavoratori con quello medio degli ultimi dodici mesi precedenti all’assunzione della nuova dipendente. Per i contratti part-time, si applica una ponderazione basata sulle ore lavorative concordate rispetto all’orario pieno standard.
È importante notare che non vengono considerati eventuali decrementi nell’occupazione derivanti da società controllate o collegate allo stesso datore di lavoro; questo aspetto mira ad evitare manovre contabili volte ad aggirare la norma e garantisce una valutazione equa delle reali assunzioni effettuate dalle imprese.
Valore economico dell’esonero
L’importo massimo mensile previsto dall’esonero è fissato a 650 euro per ciascuna lavoratrice assunta sotto questa misura agevolativa. Tale cifra copre integralmente i contributi previdenziali dovuti dai datori senza includere però premi e contribuitivi verso l’Inail; resta invariata anche l’aliquota relativa ai calcoli delle prestazioni pensionistiche future delle dipendenti coinvolte nel programma.
Con queste misure si cerca non solo di promuovere nuove assunzioni ma anche sostenere economicamente le aziende durante questo processo, favorendo così una maggiore inclusione femminile nel mercato del lavoro italiano nei prossimi anni.