Il panorama jazzistico italiano si arricchisce di talenti femminili che stanno lasciando un segno significativo sia a livello nazionale che internazionale. Tra questi, spiccano la contrabbassista Silvia Bolognesi e la violinista Ludovica Burtone, entrambe impegnate in progetti musicali che celebrano l’eredità del jazz mentre esplorano nuove direzioni artistiche.
Silvia Bolognesi: un omaggio a Duke Ellington
Silvia Bolognesi è una figura di spicco nel jazz italiano, nota per il suo approccio sperimentale e le sue collaborazioni con artisti di fama mondiale. Formata presso Siena Jazz, ha sviluppato una carriera caratterizzata da scelte audaci e innovative. Ha lavorato con musicisti come Butch Morris ed Eric Mingus, dimostrando un forte interesse per la “conduction”, una forma di improvvisazione collettiva.
Nel 2009 ha fondato il trio “Hear in Now”, insieme a Reid Anderson e Mazz Swift, portando avanti una ricerca musicale che l’ha vista affermarsi anche negli Stati Uniti. Dal 2017 è membro dell’Art Ensemble of Chicago, partecipando a concerti e recital che hanno ulteriormente consolidato la sua reputazione nel Nuovo Mondo.
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Il suo ultimo progetto discografico, “Jungle Duke” , rende omaggio al leggendario Duke Ellington attraverso quattordici brani originali. La sfida principale affrontata da Bolognesi è stata quella di mantenere i colori tipici della musica ellingtoniana pur utilizzando un settetto anziché un’orchestra completa. Questo approccio le ha permesso non solo di attualizzare il repertorio ellintoniano seguendo le orme dei maestri Misha Mengelberg e Steve Lacy ma anche di valorizzare giovani musicisti emergenti come Emanuele Parrini ed Edoardo Marsico.
Bolognesi utilizza frammenti vocali del bandleader originale per dare vita a composizioni fresche ma rispettose della tradizione jazzistica. Il risultato è un lavoro ricco di sfumature sonore che celebra l’eredità musicale mentre si proietta verso il futuro.
Ludovica Burtone: dalla classica al jazz newyorkese
Ludovica Burtone rappresenta una nuova generazione di musiciste italiane nel mondo del jazz. Originaria del Friuli Venezia Giulia, ha iniziato la sua formazione musicale in ambito classico tra Udine e Barcellona prima di diplomarsi in Composizione Jazz al Berklee College of Music a Boston. Spinta dal desiderio di ampliare i propri orizzonti artistici, si trasferisce a New York dove intraprende una carriera ricca di opportunità significative.
Burtone ha collaborato con nomi illustri come Ron Carter e Kenny Garrett ed è apparsa su palchi prestigiosi sia nella Grande Mela sia a Boston. Nel 2023 ha debuttato con l’album “Sparks”, presentandosi come una voce fresca nel panorama jazzistico contemporaneo grazie alla presenza dell’ospite Melissa Aldana.
Nel 2025 pubblica “Migration Tales” , progetto sostenuto dalla Café Royal Cultural Foundation e New Music Usa. Questo album affronta tematiche importanti legate all’emigrazione femminile verso New York ed è descritto come un tributo alla resilienza delle donne migranti ovunque esse siano presenti nel mondo.
Burtone guida un settetto composto da tre musiciste – Milena Casado, Julieta Eugenio e Marta Sánchez – insieme ai musicisti Tyrone Allen II e Jongkuk Kim; questa formazione evidenzia l’importanza della diversità all’interno del genere musicale odierno. La sua musica si distingue per essere controcorrente rispetto alle tendenze attuali del mercato discografico.