La scienza tra etica e conflitto: il nuovo libro di Fieschi e Sternieri

“Scienziati in armi” analizza il legame tra scienza, potere e responsabilità, esplorando dilemmi etici dalla bomba atomica all’intelligenza artificiale, invitando a riflettere sulle conseguenze delle scoperte scientifiche.
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In un contesto in cui le tecnologie avanzano a ritmi vertiginosi, “Scienziati in armi” si presenta come un’opera fondamentale per comprendere il complesso rapporto tra scienza, potere e responsabilità. Scritto da Roberto Fieschi, fisico e storico della scienza, insieme ad Armando Sternieri, imprenditore e docente universitario nell’economia digitale, il saggio esplora le implicazioni morali delle scoperte scientifiche dalla nascita della bomba atomica fino alle sfide contemporanee legate all’intelligenza artificiale.

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Il ruolo della scienza nel conflitto attuale

Il libro prende avvio da una premessa chiara: la scienza non è mai neutra. Le sue applicazioni hanno conseguenze che vanno oltre i confini del laboratorio. Gli autori analizzano eventi recenti come l’intervento militare di Israele contro l’Iran per fermare la sua aspirazione nucleare, evidenziando come questo conflitto abbia portato alla morte di quattordici scienziati. Questa situazione drammatica sottolinea quanto sia cruciale riflettere sulle responsabilità degli studiosi nel contesto delle loro ricerche.

Fieschi e Sternieri mettono in luce figure storiche emblematiche come Albert Einstein, J. Robert Oppenheimer e Enrico Fermi. Questi uomini hanno affrontato dilemmi morali significativi riguardo all’uso delle loro invenzioni scientifiche. L’opera traccia un filo rosso che collega la fisica nucleare del XX secolo con le attuali questioni legate alla rivoluzione digitale e alla sicurezza informatica.

Etica della conoscenza: distinzione necessaria

Nella prima parte del libro intitolata “Scienza e tecnica”, gli autori stabiliscono fin da subito il loro approccio distintivo: è fondamentale distinguere per comprendere appieno le diverse sfaccettature dell’argomento trattato. Attraverso una riflessione approfondita sulle differenze tra ricerca pura ed applicata, i due autori pongono interrogativi sull’etica della conoscenza stessa.

Si discute dell’ambivalenza insita nelle scoperte scientifiche; ogni progresso porta con sé opportunità ma anche rischi notevoli legati a ideologie distorte o interessi economici pressanti. Viene citato il caso di Trofim Lysenko nella Russia stalinista come esempio di manipolazione ideologica nella ricerca scientifica. Inoltre si esaminano gli effetti negativi che possono derivare dall’urgenza strategica imposta dal mercato o dalla politica sulla ricerca stessa.

Il testo non manca di riferimenti ai temi attuali quali intelligenza artificiale, cyberspazio ed uso dei droni autonomi in ambito militare; tutti elementi che rendono ancora più urgente una discussione aperta sui limiti etici da porre al progresso tecnologico.

Un dialogo intergenerazionale

“Scienziati in armi” rappresenta anche il risultato di un’amicizia intellettuale durata oltre trent’anni tra Fieschi e Sternieri. Questo sodalizio ha permesso ai due autori di combinare competenze diverse — quella scientifica tradizionale con quella imprenditoriale moderna — offrendo così al lettore una prospettiva interdisciplinare unica nel suo genere.

La collaborazione fra i due scrittori incarna ciò che auspicano anche per la comunità scientifica: cooperazione fra diversi ambiti del sapere ed apertura al confronto critico su temi delicati quali quelli trattati nel libro stesso.

Domande senza risposte facili

Piuttosto che fornire risposte definitive su questioni complesse relative all’etica nella ricerca scientifica, “Scienziati in armi” stimola interrogativi provocatori sul futuro della conoscenza umana: può esistere un progresso realmente “innocente”? A quale costo ci si deve spingere oltre i confini dell’etica? Gli stessi ricercatori possono opporsi agli usi bellicosi delle proprie invenzioni?

In tempi caratterizzati dall’immediatezza tecnologica, gli autori invitano a rallentare per riflettere criticamente sulle implicazioni delle proprie azioni professionali; sottolineando così l’importanza non solo della conoscenza ma anche della responsabilità sociale ad essa associata.

Intervista esclusiva a Roberto Fieschi

Durante un’intervista recente con Roberto Fieschi emerge chiaramente perché questo libro sia stato scritto proprio ora: “Oggi più che mai la scienza gioca un ruolo centrale nelle trasformazioni geopolitiche,” afferma lo studioso mentre discute dei nuovi orizzonti aperti dalle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale o la robotizzazione militare.

Fieschi continua spiegando cosa significhi realmente l’ambivalenza nella scoperta scientifica; ogni innovazione porta con sé possibilità impreviste tanto positive quanto negative.

Infine viene toccato il tema dello “scienziato responsabile” oggi rispetto al passato; secondo lui esiste ancora questa figura ma deve affrontarsi quotidianamente con catene decisionali più lunghe ed opache rispetto ai tempi passati dove tutto era più diretto.

Questo dialogo rappresenta quindi non solo uno sguardo critico sul presente ma anche una sorta di testimone culturale passato attraverso generazioni diverse verso future sfide etiche nell’ambito scientifico.

“Scienziati in armi”, pubblicato da The Dot Company Edizioni al prezzo di €24,00 offre spunti preziosi per chiunque desideri approfondire queste tematiche cruciali nel mondo contemporaneo.

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