Meta Platforms ha recentemente siglato un importante accordo di fornitura elettrica con la centrale nucleare di Clinton, gestita da Constellation Energy. Questo contratto, della durata di vent’anni, si inserisce in una tendenza crescente tra le grandi aziende tecnologiche statunitensi che cercano fonti energetiche sostenibili e affidabili per alimentare i loro data center. In questo articolo esploreremo i dettagli dell’accordo e l’interesse generale delle Big Tech verso l’energia atomica.
Dettagli dell’accordo tra Meta e Constellation Energy
L’intesa stipulata tra Meta e Constellation Energy prevede la fornitura di oltre 1 gigawatt di energia elettrica a partire dal 2027. Sebbene i dettagli economici non siano stati resi noti, è chiaro che questa energia sarà destinata principalmente ai centri dati della società, cruciali per le operazioni legate all’intelligenza artificiale.
La scelta del nucleare come fonte energetica si spiega con la necessità di garantire una fornitura costante ed ecologica. Le fonti rinnovabili come il solare o l’eolico sono a emissioni zero ma possono risultare intermittenti; al contrario, il nucleare offre stabilità senza emettere CO2 durante il processo produttivo. Questo aspetto è particolarmente rilevante per Meta e altre Big Tech che hanno fatto della sostenibilità climatica uno dei loro obiettivi principali.
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Constellation Energy ha inoltre annunciato piani per potenziare la capacità produttiva della centrale di Clinton, incluso lo sviluppo possibile di un nuovo reattore. L’impianto ha già ricevuto autorizzazioni per costruire una seconda unità, segno che c’è fiducia nella crescita della domanda elettrica negli Stati Uniti.
L’interesse crescente delle Big Tech nell’energia nucleare
Negli ultimi anni, l’interesse delle grandi aziende tecnologiche nei confronti dell’energia nucleare è aumentato notevolmente. Dal 2019 al 2023, i consumi elettrici di Meta sono quasi triplicati principalmente a causa dell’espansione dei centri dati necessari per supportare le crescenti esigenze operative legate all’intelligenza artificiale.
Il contratto stipulato con Constellation rappresenta il più grande accordo energetico mai firmato da Meta fino ad oggi e riflette una strategia più ampia nel settore tech volta a ridurre l’impatto ambientale mentre si soddisfano le crescenti necessità energetiche.
Oltre all’accordo con Constellation Energy, nel dicembre scorso Meta ha avviato una call for proposals riguardanti reattori nucleari fino a 4 GW di capacità; finora sono arrivate circa cinquanta proposte da diverse aziende del settore.
Accordi simili tra altre Big Tech americane
Meta non è sola in questa corsa verso l’energia atomica: anche Microsoft ha firmato un accordo simile otto mesi fa con Constellation Energy riguardo alla centrale Three Mile Island in Pennsylvania; questo contratto prevede la fornitura di 837 megawatt sempre per vent’anni.
Altre due importanti aziende del settore tecnologico statunitense stanno investendo attivamente in piccole tecnologie modulari nel campo del nucleare: Amazon sta collaborando con X-energy mentre Alphabet ha stretto alleanze con Kairos Power. Queste nuove tecnologie promettono costi inferiori e tempi ridotti rispetto agli impianti tradizionali rendendo il nucleo ancora più attraente come fonte d’energia alternativa.
È interessante notare che nel corso del 2024 le emissioni generate dai data center hanno visto un aumento significativo: quelle relative a Microsoft sono cresciute del 30%, mentre Google ha registrato quasi un incremento del 50%. Questi dati evidenziano ulteriormente la necessità urgente delle Big Tech d’investire in fonti energetiche pulite ed efficientemente scalabili come quella fornita dall’energia nucleare.