Le Haenyeo di Jeju: le pescatrici subacquee che sfidano il freddo e il tempo

Le Haenyeo di Jeju, pescatrici subacquee ultraottantenni, praticano una tradizione millenaria e mostrano adattamenti genetici unici che consentono loro di affrontare le sfide delle immersioni in acque fredde.
Le Haenyeo di Jeju: le pescatrici subacquee che sfidano il freddo e il tempo - Socialmedialife.it

A Jeju, la più grande isola della Corea del Sud, un gruppo di donne conosciute come Haenyeo continua a praticare una tradizione millenaria. Queste pescatrici subacquee, spesso non più giovani e alcune addirittura ultraottantenni, si immergono senza bombole fino a dieci metri per raccogliere risorse marine come ricci di mare, alghe e polpi. Un recente studio ha rivelato che queste donne hanno sviluppato adattamenti genetici unici che consentono loro di resistere alle basse temperature dell’acqua durante le lunghe immersioni.

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La vita delle Haenyeo

Le Haenyeo rappresentano una parte fondamentale della cultura isolana di Jeju. Queste donne si dedicano alla pesca subacquea da secoli, tramandando le loro tecniche da madre a figlia. Ogni immersione dura circa 30 secondi; tuttavia, per raccogliere cibo sufficiente per le loro famiglie o per vendere al mercato locale, possono rimanere in acqua anche quattro o cinque ore consecutive. Questo impegno richiede non solo abilità ma anche una notevole resistenza fisica.

Le immersioni avvengono in acque fredde e spesso turbolente; ciò rende l’attività ancora più impegnativa. Nonostante l’età avanzata di molte delle pescatrici attive oggi – alcune superano gli ottant’anni – continuano a immergersi regolarmente grazie alla loro esperienza e al forte legame con la tradizione.

Adattamenti genetici delle Haenyeo

Un recente studio pubblicato su Cell Reports ha esaminato i genomi di 30 donne Haenyeo confrontandoli con quelli di altre 30 isolane non coinvolte nella pesca subacquea e 31 coreani provenienti dalla terraferma. Tutti i partecipanti avevano un’età media intorno ai 65 anni. I risultati hanno mostrato due principali adattamenti genetici nelle Haenyeo: uno associato alla tolleranza al freddo che protegge dall’ipotermia e l’altro legato a una riduzione della pressione sanguigna.

Questi adattamenti sono stati identificati attraverso simulazioni in cui è stato monitorato il battito cardiaco durante immersioni simulate. Le analisi hanno dimostrato come il cuore delle pescatrici riesca ad affrontare lo stress dell’immersione mantenendo un ritmo cardiaco significativamente più basso rispetto alle altre partecipanti allo studio.

Implicazioni dello studio sulle frequenze cardiache

Durante le simulazioni condotte dai ricercatori, è emerso che il battito cardiaco delle Haenyeo scende mediamente di 18,8 battiti al minuto mentre quello delle donne non pescatrici scende solo del 12,6%. Questa diminuzione del ritmo cardiaco consente alle pescatrici coreane di risparmiare energia durante le lunghe sessioni sott’acqua dove devono prendere fiato solo occasionalmente.

L’adattamento fisiologico osservabile nel cuore delle Haenyeo suggerisce che queste modifiche siano frutto dell’esperienza accumulata nel corso degli anni piuttosto che ereditarietà genetica diretta. In alcuni casi analizzati dai ricercatori è stato registrata una riduzione del battito fino a 40 unità in meno di quindici secondi durante l’immersione.

La tradizione minacciata

Nonostante la straordinaria resilienza fisica dimostrata dalle Haenyeo attraverso generazioni, questa antica pratica sta affrontando sfide significative nel contesto moderno. Molti esperti temono che la generazione attuale possa essere l’ultima capace di portare avanti questa tradizione unica poiché sempre meno giovani scelgono questo stile di vita impegnativo.

Tuttavia, gli adattamenti genetici sviluppati dalle pescatrici possono persistere anche dopo la scomparsa della pratica stessa; studi futuri su questi tratti potrebbero fornire spunti utilissimi per trattare patologie come i disturbi ipertensivi tipici della gravidanza o condizioni correlate all’ictus.

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