Liliana Segre, senatrice a vita e testimone della Shoah, ha recentemente condiviso i suoi pensieri sul mondo attuale e sulla sua nuova rubrica nel magazine del Corriere della Sera. In un momento segnato da conflitti globali, la Segre esprime la sua preoccupazione per le guerre in corso e il dolore che queste causano. La sua voce si fa sentire forte mentre invita alla riflessione su temi di pace e dialogo.
Un nuovo percorso per Liliana Segre
Liliana Segre ha annunciato l’inizio di una nuova avventura editoriale sulle pagine del Corriere della Sera. A settembre compirà 95 anni ed è pronta a condividere con i lettori la saggezza accumulata nel corso degli anni. La senatrice ricorda con affetto come da bambina leggesse il quotidiano portato a casa dal padre, un’abitudine che l’ha accompagnata per tutta la vita. Con umiltà, desidera ora offrire ai lettori le sue esperienze attraverso una rubrica che riprende lo spirito de “La Stanza” di Indro Montanelli.
Segre sottolinea l’importanza del dialogo intergenerazionale e si augura che questa nuova iniziativa possa generare uno scambio profondo tra lei e i lettori. Ha già avuto esperienze simili in passato, dove ha potuto ascoltare storie personali dei suoi interlocutori, contribuendo così a creare un legame significativo.
Leggi anche:
Riflessioni sulla guerra attuale
Nel suo intervento, Liliana Segre non nasconde il dolore provocato dai conflitti attuali nel mondo: dalla guerra in Ucraina al conflitto nella Striscia di Gaza fino ai numerosi altri focolai dimenticati. Si sente spesso sopraffatta dalla sensazione che l’umanità non abbia appreso dalle tragedie passate. Come superstite dell’Olocausto, avverte un forte dovere morale nel continuare a combattere contro ogni forma di violenza.
La mancanza di Papa Francesco è palpabile nelle sue parole; pur riconoscendo le differenze nei loro pensieri, evidenzia come entrambi abbiano lavorato instancabilmente per promuovere la pace globale. Ricorda anche una visita programmata al Memoriale della Shoah a Milano che purtroppo non si è concretizzata prima della scomparsa del pontefice.
Le speranze riposte nel nuovo Papa Leone XIV
Con l’elezione del nuovo pontefice Leone XIV, Liliana Segre esprime fiducia nella possibilità di un cambiamento positivo verso la pace mondiale. Il discorso tenuto dal Papa durante il Giubileo delle Chiese orientali ha colpito profondamente la senatrice; egli ha offerto supporto affinché i nemici possano incontrarsi faccia a faccia per ricostruire relazioni basate sulla dignità umana.
Segre mette in evidenza come sia fondamentale perseguire una vera cessazione delle ostilità seguita da una pace giusta piuttosto che semplicemente fermare temporaneamente i combattimenti senza risolvere le cause profonde dei conflitti stessi. Rievoca eventi storici significativi come quelli avvenuti alla Conferenza di Monaco nel 1938 per illustrare quanto sia cruciale evitare compromessi superficiali o ingiusti.
La stanza di Liliana Segre: spazio aperto al confronto
Il debutto de “La Stanza” sul settimanale 7 rappresenta quindi non solo un’opportunità per condividere esperienze ma anche uno spazio dedicato all’ascolto delle lettere dei lettori ogni primo venerdì del mese. Questo approccio mira ad instaurare una comunicazione diretta tra lei e chi legge; gli interessati possono inviare le loro missive all’indirizzo indicato dal magazine.
Con questo progetto editoriale segna un ulteriore passo nella sua missione personale: quella di educare ed ispirare nuove generazioni attraverso racconti autentici basati su esperienze vissute direttamente durante periodi bui della storia europea.