Meloni al vertice Nato: spesa per la difesa al 5% del Pil in dieci anni e focus su Medio Oriente

Giorgia Meloni annuncia un aumento della spesa per la difesa italiana al 5% del PIL entro il 2035, evidenziando l’importanza della coesione nella NATO e delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti.
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La premier Giorgia Meloni ha annunciato impegni significativi per la spesa della difesa italiana, stabilendo un obiettivo di portarla al 5% del Pil entro il 2035. Queste dichiarazioni sono emerse durante il summit della Nato tenutosi a L’Aia, nei Paesi Bassi. Meloni ha sottolineato che tali misure sono necessarie e sostenibili, evidenziando l’importanza di rafforzare le capacità militari italiane nell’ambito dell’Alleanza Atlantica.

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Impegni sulla spesa per la difesa

Nel corso di una conferenza stampa post-summit, Giorgia Meloni ha spiegato che il governo italiano non prevede di attivare le clausole di salvaguardia relative alle spese per la difesa fino al 2026. Questo approccio è stato definito come parte integrante della strategia economica italiana, con l’intento di garantire un uso efficace delle risorse destinate alla sicurezza nazionale. La premier ha affermato che una porzione significativa dei fondi sarà destinata a potenziare le imprese italiane nel settore della difesa, creando così opportunità economiche e occupazionali.

Meloni ha descritto questo processo come un “circolo virtuoso“, dove gli investimenti nella difesa possono tradursi in benefici economici più ampi. Ha invitato a considerare non solo i costi associati all’aumento della spesa militare ma anche i ritorni potenziali derivanti da tali investimenti. La premier si è mostrata fiduciosa riguardo alla possibilità di utilizzare queste risorse in modo strategico per favorire lo sviluppo industriale italiano.

Compatatezza dell’Alleanza Atlantica

Durante il vertice, Meloni ha messo in evidenza l’importanza della coesione all’interno dell’Alleanza Atlantica. Ha dichiarato che uno dei messaggi chiave emersi dai lavori è stata proprio la volontà condivisa dei membri Nato di rafforzarsi ulteriormente nel contesto geopolitico attuale. Secondo lei, l’Italia deve contribuire a mantenere il sistema Nato allo stesso livello degli Stati Uniti per proteggere efficacemente gli interessi nazionali ed europei.

La premier ha sottolineato quanto sia cruciale aumentare la collaborazione tra i paesi europei membri dell’Alleanza e lavorare insieme su questioni fondamentali legate alla sicurezza globale. Questo approccio mira non solo a garantire una maggiore protezione collettiva ma anche ad affrontare sfide emergenti come quelle rappresentate dalle tensioni internazionali.

Sviluppo del conflitto in Medio Oriente

Un altro tema centrale discusso da Giorgia Meloni riguarda gli sviluppi recenti nel Medio Oriente, con particolare attenzione ai rapporti tra Israele e Iran. La premier si è detta soddisfatta dell’avvio di un cessate il fuoco tra le due nazioni e ha ribadito l’importanza delle negoziazioni sul nucleare iraniano tra Iran e Stati Uniti.

Meloni ha espresso preoccupazione riguardo agli altri conflitti regionali ancora irrisolti, come quello in Ucraina e nella Striscia di Gaza. Ha sollecitato una determinazione simile da parte degli Stati Uniti nel perseguire cessate il fuoco anche in questi contesti critici; secondo lei è fondamentale lavorare verso soluzioni pacifiche durature che possano alleviare le sofferenze umane nelle aree colpite dalla guerra.

Relazioni commerciali con gli Stati Uniti

Infine, sul fronte economico internazionale, Giorgia Meloni si è espressa riguardo ai dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti sull’Europa. Ha indicato una certa apertura nelle comunicazioni con Washington su questo tema specifico; infatti sembra esserci accordo su un’intesa relativa ai dazi fissati al 10%.

Secondo quanto riportato dalla premier durante la conferenza stampa, questa misura non avrebbe impatti significativi sulle aziende italiane ed europee coinvolte negli scambi commerciali transatlantici. Inoltre, Meloni si è mostrata ottimista riguardo alle prospettive future delle relazioni commerciali italo-americane dopo aver discusso personalmente questi temi con Donald Trump durante il summit.