Meta inizia l’addestramento dell’IA generativa con i dati degli utenti di Facebook e Instagram

Meta Platforms avvia l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale generativa utilizzando dati pubblici degli utenti su Facebook e Instagram, affrontando contestazioni legali riguardo alla privacy e al consenso.
Meta inizia l'addestramento dell'IA generativa con i dati degli utenti di Facebook e Instagram - Socialmedialife.it

Meta Platforms, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha avviato oggi il processo di addestramento dei suoi modelli di intelligenza artificiale generativa. Questo utilizzerà le informazioni pubblicate dagli utenti sui social network, come foto, post e commenti. La decisione è stata comunicata ufficialmente e segna un passo significativo per l’azienda nel campo dell’intelligenza artificiale.

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Utilizzo dei dati pubblici per l’addestramento dell’IA

Meta prevede di utilizzare contenuti pubblici provenienti da profili adulti su Facebook e Instagram all’interno dell’Unione Europea. Gli utenti avranno la possibilità di opporsi a questo utilizzo attivamente. Tuttavia, le conversazioni private su WhatsApp non saranno incluse nel processo formativo della nuova IA. Meta ha chiarito che i contenuti provenienti da account privati o da utenti minorenni non verranno utilizzati.

La scelta di attingere ai dati degli utenti si basa sul fatto che i servizi offerti dall’azienda sono prevalentemente gratuiti e finanziati dalla pubblicità. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare la comprensione delle culture, lingue e storie attraverso l’intelligenza artificiale per supportare meglio gli utenti europei.

L’annuncio era stato anticipato il 14 aprile scorso ed evidenzia come Meta AI stia crescendo rapidamente: oltre 500 milioni di persone utilizzano già questa tecnologia ogni mese. La nuova funzionalità sarà accessibile tramite una icona blu disponibile su tutte le piattaforme della galassia Meta.

Collaborazione con le autorità irlandesi sulla protezione dei dati

La data del 27 maggio è stata concordata con la Commissione irlandese per la protezione dei dati , che funge da interlocutore principale tra Meta e le autorità europee in materia di privacy. Dopo aver esaminato le proposte avanzate dall’azienda californiana ed aver ricevuto feedback dalle altre autorità europee competenti, il DPC ha formulato raccomandazioni riguardanti il potenziale impatto sui diritti degli utenti.

Meta ha affermato che sono state implementate misure significative in risposta alle preoccupazioni sollevate dalle autorità competenti. Tra queste ci sono aggiornamenti agli avvisi informativi rivolti agli utenti riguardo all’utilizzo dei loro dati; un modulo semplificato per presentare obiezioni; un periodo più lungo per notificare gli interessati; oltre a strumenti utili per modificare lo stato pubblico o privato dei propri post.

Il sistema delle obiezioni sarà attivo in tutta Europa ed offrirà accesso al modulo necessario anche dopo il termine fissato del 27 maggio. Inoltre, Meta ha aggiornato varie misure relative alla protezione degli interessati come de-identificazione dei dati sensibili e filtraggio delle informazioni raccolte secondo quanto previsto dal Regolamento europeo sulla protezione dei dati .

Controversie legali sull’utilizzo dei dati senza consenso esplicito

L’associazione tedesca dei consumatori ha contestato l’approccio adottato da Meta riguardo all’utilizzo delle informazioni personali senza consenso esplicito degli interessati. Secondo loro, questa pratica viola chiaramente il GDPR poiché si basa su una presunta legittimità d’interesse ritenuta errata.

Max Schrems, noto avvocato fondatore dell’organizzazione NOYB , critica apertamente la richiesta fatta agli utenti già contrari all’utilizzo passato delle proprie informazioni: dovrebbero essere protetti automaticamente piuttosto che costretti a ripetere una procedura d’opposizione ogni volta.

A metà maggio scorso è stata presentata una denuncia contro Meta presso un tribunale tedesco affinché venisse emessa un’ingiunzione temporanea contro l’utilizzo indiscriminato delle informazioni personali nella formazione della propria IA generativa integrata nei vari servizi offerti dall’azienda californiana.

Tuttavia, tale richiesta è stata respinta dal tribunale regionale superiore di Colonia senza ulteriori sviluppi immediatamente visibili sul fronte giuridico ma mantenendo alta l’attenzione sulle pratiche aziendali relative alla privacy degli individui coinvolti nell’utilizzo quotidiano delle piattaforme social gestite da Meta.

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