Meta investe miliardi in data center per sviluppare una superintelligenza: impatti e sfide ambientali

Meta, guidata da Mark Zuckerberg, investe centinaia di miliardi per costruire due enormi data center negli Stati Uniti, puntando a sviluppare una superintelligenza e affrontando sfide ambientali significative.
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Roma, 15 luglio 2025 – Mark Zuckerberg ha annunciato un ambizioso piano di investimento da parte di Meta, l’azienda che ha fondato. L’obiettivo è costruire due enormi data center negli Stati Uniti, con un budget che si aggira intorno ai centinaia di miliardi di dollari. Questo progetto si inserisce in una tendenza più ampia delle Big Tech, tutte orientate verso lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. La visione dichiarata è quella di creare una “superintelligenza”, capace di superare le capacità cognitive umane.

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Un data center grande come Manhattan

Il primo dei due centri sarà chiamato Prometheus e sorgerà a New Albany, Ohio. Secondo quanto riportato dalla BBC, la sua apertura è prevista per il 2026. Ma non sarà solo: Meta ha in programma anche altri cluster ad alta potenza tra cui Hyperion, previsto in Louisiana e operativo entro il 2030. Hyperion avrà una capacità impressionante che potrà raggiungere i cinque gigawatt nei prossimi anni.

Zuckerberg ha descritto questi progetti su Threads, la piattaforma social dell’ecosistema Meta, affermando che uno dei nuovi impianti occuperà un’area equivalente a una parte significativa della città di Manhattan. Per dare un’idea delle dimensioni coinvolte: Manhattan copre circa 59 km². Questi nuovi data center rappresentano l’infrastruttura necessaria per sostenere l’espansione dell’intelligenza artificiale generativa; settore nel quale Meta punta a diventare leader globale.

L’impatto economico e tecnologico del progetto è notevole e potrebbe segnare un cambiamento significativo nel panorama tecnologico mondiale. I nomi scelti per i centri riflettono la loro grandezza e importanza strategica nel contesto della corsa all’intelligenza artificiale.

Le sfide ambientali legate ai nuovi complessi

Tuttavia, accanto alle ambizioni tecnologiche ci sono anche preoccupazioni significative riguardo all’impatto ambientale dei nuovi data center. È risaputo che le strutture alimentate da intelligenza artificiale richiedono ingenti quantità di energia elettrica e acqua per funzionare efficacemente.

Le stime indicano che entro il 2027 i data center esistenti potrebbero arrivare a utilizzare circa 1.700 miliardi di galloni d’acqua globalmente; questo equivale a circa 6,43 trilioni di litri d’acqua – una cifra difficile da visualizzare nella sua enormità quotidiana. Per fare un confronto pratico: ogni singola interazione con chatbot come ChatGPT può consumare l’equivalente d’acqua contenuto in una bottiglietta da mezzo litro.

La costruzione dei complessi Prometheus e Hyperion solleva interrogativi sull’approvvigionamento idrico nelle aree circostanti; infatti queste strutture saranno ancora più assetate rispetto ai loro predecessori già operativi sul mercato globale.

Meta sta affrontando così non solo la sfida tecnologica ma anche quella della sostenibilità ambientale nell’ambito dello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa; dovrà trovare soluzioni innovative affinché il futuro non sia solo intelligente ma anche rispettoso dell’ambiente circostante.