Meta, la compagnia di Mark Zuckerberg, ha avviato un nuovo processo che coinvolge l’uso dei dati condivisi dagli utenti maggiorenni in Europa per addestrare la propria intelligenza artificiale generativa. Scaduto il termine per opporsi a questa pratica, contenuti come post, commenti e immagini pubblicate su Facebook e Instagram saranno ora utilizzati per migliorare le capacità del chatbot di Meta. Questo sviluppo segue le indicazioni della Commissione irlandese per la protezione dei dati e segna un passo significativo nel modo in cui Meta gestisce i dati degli utenti.
L’importanza del consenso nella gestione dei dati
La questione dell’utilizzo dei dati personali da parte di Meta è stata oggetto di attenzione da parte delle autorità europee. Dopo l’introduzione del chatbot lo scorso aprile, gli utenti hanno avuto tempo fino al 26 maggio per esprimere il proprio dissenso riguardo all’uso delle loro informazioni personali nell’addestramento dell’intelligenza artificiale. Coloro che non hanno compilato il modulo di opposizione vedranno i propri contenuti integrarsi nel vasto database destinato a questo scopo.
È importante notare che alcune categorie di contenuti sono escluse da questo processo. Le conversazioni private su WhatsApp e Messenger rimangono protette grazie alla crittografia end-to-end, mentre i profili Instagram privati non saranno soggetti all’utilizzo dei loro contenuti. Inoltre, tutti i materiali condivisi da minorenni sono esclusi dall’addestramento della IA.
Leggi anche:
Come opporsi all’uso dei propri dati
Per gli utenti che desiderano evitare che le proprie informazioni vengano utilizzate nell’addestramento dell’intelligenza artificiale di Meta dopo il termine stabilito, c’è ancora una possibilità limitata d’intervento. Anche se non possono rimediare completamente alla mancata opposizione entro la scadenza iniziale, possono comunque compilare un modulo specifico disponibile su Facebook e Instagram.
Il processo richiede l’inserimento delle generalità e dell’indirizzo email associato all’account; è facoltativo fornire una motivazione personale riguardo alla scelta effettuata. Una volta inviato il modulo, gli utenti riceveranno una conferma via email in cui si attesta che le informazioni pubbliche future non verranno più utilizzate ai fini dello sviluppo della IA generativa.
Tuttavia, va sottolineato che solo i contenuti condivisi dopo l’invio del modulo saranno esclusi dall’addestramento; quelli precedentemente pubblicati continueranno a far parte del database già esistente.
La questione delle informazioni fornite da terzi
Un aspetto complicato riguarda invece le “informazioni fornite da terzi”, ovvero quei contenuti in cui altre persone menzionano o condividono foto e video relativi agli utenti stessi. In questi casi specifici, anche se si tratta di materiale sensibile o personale visibile ad altri attraverso interazioni sociali online, Meta conserva tali informazioni senza possibilità d’eliminazione diretta.
Per affrontare questa problematica sistemica legata ai dati forniti involontariamente dagli altri utenti sulla piattaforma sociale della compagnia californiana è stato introdotto un ulteriore modulo dove chiunque possa dimostrare come queste informazioni siano state usate può segnalare esempi concreti al fine d’iniziare un processo formale con Meta stesso.
In sintesi: mentre gli sviluppatori continuano a lavorare sull’intelligenza artificiale generativa basata sui comportamenti degli utenti europei sui social media più popolari al mondo oggi – Facebook ed Instagram – rimane cruciale comprendere come ogni singolo utente possa avere voce in capitolo sul trattamento delle proprie informazioni personali.