Missione di Giorgia Meloni in Estremo Oriente: cinque Paesi in dieci giorni per rafforzare i legami economici

Giorgia Meloni intraprende una missione di dieci giorni nell’Estremo Oriente per rafforzare le relazioni economiche e militari dell’Italia con paesi come Vietnam, Giappone e Bangladesh.
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Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, si prepara a intraprendere un viaggio significativo verso l’Estremo Oriente. La missione, che avrà luogo dal 26 agosto per dieci giorni, coinvolgerà una delegazione mista istituzionale e imprenditoriale. Le tappe previste includono Bangladesh, Vietnam, Thailandia, Singapore e Giappone. In particolare, la premier visiterà Tokyo e Osaka per inaugurare il padiglione italiano all’Expo Universale.

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Preparativi a Palazzo Chigi

A Palazzo Chigi sono attualmente in corso i preparativi per questa missione diplomatica che mira a potenziare le relazioni economiche dell’Italia con i mercati emergenti del Far East. L’obiettivo principale è incrementare il volume d’affari tra Italia e queste nazioni in crescita. Tuttavia, la missione non si limita solo agli aspetti economici; è anche un’opportunità per stabilire nuove partnership nel settore della difesa.

Il governo italiano ha delineato una strategia chiara: rafforzare i legami con paesi asiatici senza passare attraverso Pechino. Questo approccio rispecchia la volontà di mantenere buone relazioni con Washington dopo l’uscita dall’iniziativa della Via della Seta. Francesco Talò è stato nominato inviato speciale del governo proprio per gestire le relazioni lungo il corridoio commerciale Imec .

La missione nell’Indo-Pacifico rappresenta un passo importante verso l’affermazione dell’Italia come punto di riferimento nel “Mediterraneo globale”, come definito dalla stessa Meloni. Negli ultimi anni l’Italia ha intensificato gli incontri bilaterali con leader dei paesi coinvolti nella visita e ha aperto nuovi consolati strategici nei territori chiave.

Il ruolo centrale del Vietnam

Il Vietnam occupa una posizione cruciale all’interno di questo progetto governativo. Le basi di una cooperazione più stretta sono state gettate durante la visita dell’ex presidente Vo Van Thuong a Roma nel luglio 2023. Il governo italiano intende trasformare il Vietnam in un hub privilegiato per gli investimenti italiani nella regione asiatica.

Un segnale tangibile di questo impegno è rappresentato dall’inaugurazione del primo volo diretto Milano-Hanoi da parte di Malpensa Airport; tre voli settimanali faciliteranno ulteriormente i collegamenti tra Italia e Vietnam rendendo più agevole lo scambio commerciale tra le due nazioni.

Nel 2024 il Vietnam ha registrato una crescita significativa del PIL pari al 7%, consolidandosi come principale partner commerciale dell’Italia nel Sud-Est asiatico. Attualmente operano circa 150 aziende italiane sul territorio vietnamita – nomi noti come Eni e Piaggio – contribuendo così ad aumentare l’interscambio commerciale che ha raggiunto quasi 7 miliardi di dollari nell’ultimo anno.

La dimensione militare della cooperazione

L’Indo-Pacifico non è solo un terreno fertile dal punto di vista economico ma anche strategico sul piano militare. Nel corso del 2024 la Marina Militare italiana ha partecipato alla missione Carrier Strike Group sotto la guida della portaerei Cavour; questa operazione ha toccato ben diciotto porti in quattordici nazioni diverse ed evidenzia il ruolo attivo dell’Italia nella sicurezza regionale.

Il sottosegretario Matteo Perego di Cremnago ha recentemente partecipato al Forum Italia-Vietnam sull’industria della Difesa tenutosi a Hanoi dove hanno preso parte anche importanti aziende italiane specializzate nel settore armamenti come Leonardo ed Elettronica. Queste collaborazioni sono fondamentali poiché dal 2013 Italia e Vietnam hanno siglato un accordo strategico riguardante difesa e sicurezza reciproca.

Durante questi incontri ufficiali si è discusso delle capacità industriali italiane nelle varie dimensioni operative; Perego stesso ha sottolineato quanto sia vantaggioso avere rapporti solidi tra industria nazionale ed esigenze militari comuni nella lotta contro le sfide globalizzate alla pace.

Bangladesh: opportunità commerciali e controllo migratorio

Anche il Bangladesh riveste importanza nelle intenzioni diplomatiche italiane durante questa missione orientale; Meloni punta ad approfondire i rapporti già instaurati negli anni precedenti sia con Sheikh Hasina che col suo successore Muhammad Yunus.

Con una crescita costante negli ultimi cinque anni pari al 7%, Dacca offre opportunità significative ma presenta anche sfide legate all’immigrazione irregolare verso l’Italia: circa l’8% degli immigrati proviene da questo paese asiatico.

La collaborazione bilaterale sarà fondamentale non solo sul fronte economico ma anche su quello migratorio; infatti uno degli obiettivi principali sarà ottenere supporto da parte bangladese nei controlli sui flussi migratori diretti verso l’Europa.

Meloni cercherà quindi conferme ufficiali su accordi precedentemente discussi di collaborazione bilaterale mentre rassicurerà Bruxelles sulla decisione dell’inclusione del Bangladesh fra i Paesi sicuri per rimpatri accelerati dall’Albania secondo procedure concordate precedentemente dai ministri in visita ad aprile scorso.

Visita giapponese: focus sulla difesa

La tappa finale porterà Meloni in Giappone dove incontrerà prima Shigeru Ishiba a Tokyo prima di dirigersi in Osaka presso il padiglione italiano all’Expo universale. Qui verranno discusse questioni sui servizi militari congiunti inseriti nel Global Combat Air Programme , un progetto internazionale volto alla produzione di caccia nuova generazione partecipato dalle principali aziende dei rispettivi Paesi coinvolti.

Questa iniziativa potrebbe portare l’evoluzione delle flotte aeronautiche italiane sostituendo gradualmente Eurofighter ed F35 con nuovi modelli sviluppati dalla joint venture italo-britannica-giapponese. Gli effetti positivi saranno avvertiti non solo dalle grandi industrie ma anche dalle piccole imprese locali impegnate nel settore ricerca accademica.

In sintesi, la prossima missione di Giorgia Meloni nell’Estremo Oriente promette di diventare un’importante occasione di promozione delle interessi italiani, sia economici che diplomatici, nel contesto globale sempre più complesso.