Ana Sergia Alcivar Chenche, una donna di 36 anni, è deceduta dopo un intervento di liposuzione eseguito in uno studio medico a Roma. La vicenda ha sollevato interrogativi sui tempi dei soccorsi e sulla regolarità della struttura in cui si è svolto l’intervento. L’episodio ha attirato l’attenzione delle autorità sanitarie e della magistratura, portando all’apertura di un’inchiesta per omicidio colposo.
Il tragico intervento e il trasporto all’ospedale
La donna era stata sottoposta a una liposuzione nello studio del dottor Jose Lizarraga Picciotti, situato nel quartiere Primavalle. Dopo essersi sentita male, sarebbe dovuta essere trasportata al policlinico Gemelli o al San Filippo Neri, entrambi più vicini rispetto al policlinico Umberto I. Tuttavia, secondo quanto riferito dal compagno della vittima, il conducente dell’ambulanza privata avrebbe seguito le indicazioni dell’anestesista presente nello studio per recarsi a una struttura più lontana.
Ana Sergia è arrivata al pronto soccorso intorno alle 20:30, circa due ore dopo il malore. Le condizioni in cui si trovava erano già critiche; la donna era in arresto cardiocircolatorio e intubata all’arrivo. Nonostante i tentativi di rianimazione durati circa un’ora da parte del personale ospedaliero, non sono stati sufficienti per salvarla.
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Indagini sullo studio medico
Le indagini hanno portato alla luce che lo studio dove è avvenuto l’intervento non era autorizzato ad effettuare operazioni chirurgiche complesse come la liposuzione. Infatti, la licenza del dottor Lizarraga Picciotti era scaduta nel 2012 e non era stata rinnovata. Durante la perquisizione dello studio da parte degli agenti del commissariato Primavalle sono emerse gravi carenze: mancavano attrezzature fondamentali come defibrillatori e documentazione clinica riguardante i pazienti trattati.
L’anestesista Paolo Colcerasa aveva lavorato presso il policlinico fino alla pensione ed è stato coinvolto nell’intervento insieme a Lizarraga Picciotti. Entrambi sono ora sotto indagine insieme all’infermiera presente durante l’operazione.
Sequestri e autopsia
Le autorità hanno sequestrato sia l’ambulatorio che i telefoni cellulari degli indagati per analizzare le comunicazioni intercorse prima e dopo il decesso della paziente. Si sta cercando di stabilire se ci siano stati ritardi significativi nella chiamata ai soccorsi o nelle manovre iniziali post-malore.
Il medico legale sarà incaricato di effettuare un’autopsia sulla salma della donna per determinare le cause precise del decesso: se sia avvenuto a causa di uno shock anafilattico dovuto all’anestesia o se vi siano state altre complicanze legate all’intervento stesso.
Il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco coordina le indagini con tre consulenti nominati appositamente per chiarire tutti gli aspetti legali ed etici coinvolti nella tragedia che ha colpito Ana Sergia Alcivar Chenche.