Nel 2025 e nel 2026, il governo italiano destinerà un totale di 500 milioni di euro per sostenere gli anziani non autosufficienti. Questa iniziativa prevede l’erogazione di un’indennità mensile fino a 850 euro, rivolta a circa 25.000 persone all’anno che soddisfano specifici requisiti economici e assistenziali.
Prestazione universale per gli anziani
A partire da giugno, gli over 80 non autosufficienti titolari dell’indennità di accompagnamento potranno richiedere la Prestazione universale. Questa misura è pensata per aiutare le famiglie a coprire i costi dell’assistenza necessaria. Per accedere all’indennità, i richiedenti devono avere un Isee sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro e dimostrare un livello di bisogno assistenziale gravissimo.
La sperimentazione della Prestazione universale inizierà nel gennaio del prossimo anno. Le domande presentate in questo periodo potranno includere anche richieste di arretrati, garantendo così una continuità nel supporto economico agli anziani più vulnerabili.
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Quota integrativa per lavoratori domestici
Un aspetto importante della nuova indennità è la quota integrativa destinata ai lavoratori domestici che forniscono assistenza agli anziani. Questo contributo sarà utilizzato per remunerare il lavoro svolto da personale qualificato con almeno quindici ore settimanali dedicate all’assistenza alla persona, secondo i contratti collettivi nazionali del settore.
Inoltre, le famiglie potranno utilizzare questa somma anche per acquistare servizi offerti da professionisti o imprese specializzate nell’assistenza sociale non residenziale. Ciò rappresenta una novità significativa nella gestione delle risorse destinate al supporto degli anziani.
Procedura di richiesta e requisiti necessari
Per ottenere la Prestazione universale è necessario inviare una domanda che verrà automaticamente sottoposta a controlli sui requisiti d’accesso. Se questi vengono soddisfatti, lo stato della pratica sarà monitorato durante tutto il processo gestionale dell’indennità.
È fondamentale che venga dimostrata la necessità di assistenza continua ventiquattro ore su ventiquattro; infatti l’interruzione anche breve può comportare gravi complicazioni sanitarie o addirittura rischiare la vita dell’anziano assistito. Questo requisito si applica agli individui con bisogni complessi derivanti da condizioni psicofisiche critiche o coloro che necessitano della presenza costante di un caregiver qualificato.
Per essere riconosciuto come avente diritto al livello gravissimo di bisogno assistenziale è essenziale provare sia l’esistenza della disabilità severa sia quella del bisogno stesso in ambito socio-sanitario.