Osservato un buco nero che distrugge una stella: il fenomeno ASASSN-19bt spiegato

Nel gennaio 2019, astronomi hanno osservato un buco nero distruggere una stella, fornendo nuove informazioni sulle interazioni tra buchi neri e galassie e migliorando la comprensione dell’evoluzione cosmica.
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Nel gennaio 2019, per la prima volta, gli astronomi hanno osservato un buco nero mentre distruggeva completamente una stella. Questo evento catastrofico, noto come “evento di interruzione mareale“, è stato registrato dal Transiting Exoplanet Survey Satellite della NASA e ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica. Il buco nero coinvolto ha una massa stimata di circa sei milioni di volte quella del Sole ed è situato al centro della galassia 2MASX J07001137-6602251, a circa 375 milioni di anni luce dalla Terra.

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Dettagli dell’evento ASASSN-19bt

L’evento ASASSN-19bt è stato scoperto il 29 gennaio 2019 dall’All-Sky Automated Survey for Supernovae , una rete globale composta da venti telescopi che monitorano il cielo per rilevare esplosioni stellari. Dopo la sua identificazione iniziale, i ricercatori hanno richiesto ulteriori osservazioni utilizzando diversi strumenti avanzati. Tra questi ci sono stati il satellite Swift della NASA e l’osservatorio XMM-Newton dell’Agenzia spaziale europea . Inoltre, telescopi terrestri da un metro appartenenti alla rete globale dell’Osservatorio Las Cumbres hanno contribuito a raccogliere dati sull’evento.

Il fenomeno si verifica quando un oggetto celeste come una stella si avvicina troppo a un buco nero supermassiccio. La forza gravitazionale del buco nero diventa così intensa che provoca la rottura della stella in pezzi più piccoli. Questi frammenti possono quindi essere risucchiati nel buco nero stesso o espulsi nello spazio circostante.

Grazie alla posizione privilegiata del TESS nella zona di osservazione continua, gli scienziati sono stati in grado di monitorare l’intera durata dell’evento ASASSN-19bt. Le immagini e i dati raccolti offrono nuove informazioni su come i buchi neri interagiscono con le stelle vicine e sulle dinamiche degli eventi catastrofici nell’universo.

Implicazioni scientifiche delle osservazioni

Le scoperte legate all’ASASSN-19bt non solo arricchiscono la nostra comprensione dei buchi neri ma anche delle galassie in cui risiedono. L’osservazione diretta di eventi così estremi offre spunti preziosi per studiare l’evoluzione delle galassie nel tempo cosmico e le condizioni necessarie affinché tali eventi possano verificarsi.

Inoltre, questo tipo di ricerca aiuta a migliorare le tecnologie utilizzate nell’astronomia moderna. I dati ottenuti dai vari telescopi coinvolti nell’osservazione possono essere analizzati per sviluppare modelli teorici più accurati riguardo al comportamento dei buchi neri supermassicci durante questi eventi distruttivi.

Le animazioni create dagli scienziati mostrano visivamente come si svolgono tali processi complessi e offrono uno strumento educativo utile sia per esperti che per appassionati dello spazio.

Questa scoperta rappresenta quindi non solo un traguardo importante nella ricerca astrofisica, ma anche uno stimolo a continuare ad esplorare i misteri dell’universo attraverso strumenti sempre più sofisticati.

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