Ieri sera, un episodio insolito ha scosso la tranquillità di un condominio a Monterotondo, vicino Roma. Un serpente è stato avvistato da alcuni residenti mentre tornavano a casa. La situazione ha generato panico tra gli abitanti dello stabile, che hanno immediatamente contattato le autorità competenti per gestire l’emergenza.
L’allerta e l’intervento dei carabinieri
L’allerta è scattata poco dopo le 23 quando i condomini hanno notato il rettile sulle scale dell’edificio. Il serpente, identificato come biacco da Andrea Lunerti, esperto in fauna selvatica intervenuto sul posto intorno alla mezzanotte, era rimasto intrappolato all’interno del condominio. Lunerti ha rassicurato i presenti specificando che non si trattava di una specie velenosa ma ha sottolineato l’importanza di mantenere la calma e prestare attenzione.
Il biacco è noto per essere una specie comune in Italia e non rappresenta una minaccia diretta per gli esseri umani. Tuttavia, la presenza del rettile all’interno di uno spazio abitativo può suscitare preoccupazione e paura tra i residenti. I carabinieri sono giunti rapidamente sul luogo dell’incidente per garantire la sicurezza degli occupanti e procedere alla cattura del serpente.
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Comportamento dei serpenti nelle aree urbane
Secondo Lunerti, il serpente potrebbe essere entrato nel palazzo attraverso fessure o aperture nelle pareti interne dell’edificio mentre cercava riparo dalle temperature fresche della sera. Durante le ore notturne estive infatti molti rettili cercano luoghi sicuri dove termoregolarsi ed evitare il freddo.
L’esperto ha anche evidenziato come questi animali siano sempre più attratti dagli ambienti urbani a causa della disponibilità di cibo come topi e rifiuti abbandonati lungo le strade. Questa tendenza porta spesso i serpenti ad avvicinarsi alle abitazioni umane nella ricerca di rifugi sicuri o fonti alimentari.
Rischio minimo ma attenzione necessaria
Sebbene il biacco non sia velenoso ed abbia generalmente un comportamento pacifico nei confronti degli esseri umani, è importante sapere che può reagire se spaventato o provocato. Con quasi cento denti affilati a disposizione per difendersi, chi tenta di afferrare questo tipo di serpente potrebbe rischiare ferite significative.
Per questo motivo gli esperti consigliano sempre cautela nell’affrontare situazioni simili: meglio contattare professionisti piuttosto che tentare catture autonome senza adeguate conoscenze sulla fauna locale.
Dopo averlo catturato con successo dai carabinieri intervenuti sul posto, il biacco sarà liberato in un ambiente naturale lontano dai centri abitati dove potrà continuare la sua vita senza creare ulteriori allarmismi tra i cittadini.