La Chiesa cattolica si prepara a un momento significativo con l’introduzione della Missa pro custodia creationis, una celebrazione liturgica dedicata alla salvaguardia del creato. Questa nuova Messa, approvata da Papa Leone XIV, sarà celebrata per la prima volta mercoledì 9 luglio a Castel Gandolfo. La celebrazione avverrà in un contesto che richiama l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, sottolineando l’importanza di una relazione profonda tra uomo e natura.
La nuova Messa: significato e approvazione
La Missa pro custodia creationis non deve essere considerata semplicemente come una “Messa ecologica”. È stata concepita per esprimere le istanze contenute nell’enciclica Laudato si’, senza ridurla a un tema superficiale. Il testo liturgico è stato inserito nel Messale romano ed è disponibile in latino nell’edizione tipica attualmente in vigore. Le Conferenze episcopali nazionali avranno il compito di tradurre il formulario nelle varie lingue, ma il suo utilizzo rimane facoltativo.
Papa Leone XIV ha firmato questa iniziativa che rappresenta un passo importante nella sensibilizzazione della comunità cattolica riguardo alla cura del creato. Il cardinale Arthur Roche, prefetto del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha confermato che questo nuovo formulario include letture bibliche già disponibili nelle diverse lingue e viene ufficialmente dichiarato “testo tipico”.
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Celebrazione a Castel Gandolfo: dettagli dell’evento
Il 9 luglio segnerà quindi la prima celebrazione pubblica della Missa pro custodia creationis presieduta da Papa Leone XIV presso le Ville Pontificie di Castel Gandolfo. Questo evento avrà luogo nel Borgo Laudato si’, uno spazio voluto da Francesco stesso per promuovere una maggiore consapevolezza ambientale tra i fedeli.
Durante questa Eucaristia privata con il personale delle Ville Pontificie, verrà utilizzato il nuovo formulario liturgico che riflette le tematiche centrali dell’enciclica di Francesco sulla cura della casa comune. Il cardinale Michael Czerny ha sottolineato come i testi liturgici siano stati pensati per evitare interpretazioni riduttive dell’enciclica stessa.
Struttura dei testi liturgici: riflessioni profonde
La nuova Messa comincia con un’antifona d’ingresso tratta dai Salmi: “I cieli narrano la gloria di Dio”. Questo versetto invita i partecipanti a contemplare come ogni aspetto della creazione rifletta la grandezza divina. L’arcivescovo Vittorio Francesco Viola ha spiegato che senza questo stupore nei confronti del creato rischiamo di cadere in atteggiamenti consumistici o sfruttatori delle risorse naturali.
Nella colletta iniziale viene espressa una sintesi orante ispirata dalla Sacra Scrittura; ad esempio si legge: “O Padre, che in Cristo… fa’ che custodiamo con amore l’opera delle tue mani”. Queste parole richiamano all’importanza della responsabilità umana nella gestione delle risorse naturali e nel rispetto dell’ambiente circostante.
L’antifona durante la comunione accompagna i fedeli mentre partecipano al banchetto eucaristico; essa evidenzia l’unione tra uomo e tutte le creature attraverso l’opera salvifica di Dio.
Letture bibliche scelte: spunti teologici
Le letture selezionate per questa Messa offrono diversi spunti teologici significativi sulla relazione tra Dio e creazione. La prima lettura proviene dal libro della Sapienza ed invita alla riflessione su come riconoscere nella bellezza del creato anche quella del Creatore stesso.
Il Salmo responsoriale celebra nuovamente questa connessione cantando insieme alla creazione; mentre gli scritti paolini offrono una visione cristologica profonda sul tema della creazione stessa. I brani evangelici scelti completano questo quadro spirituale invitando i fedeli ad osservare attentamente ciò che li circonda nella loro quotidianità.
Un impegno concreto verso la sostenibilità ambientale
L’introduzione della Missa pro custodia creationis coincide con eventi significativi legati all’impegno ecologico da parte del Vaticano sotto il pontificato di Leone XIV. Già nei suoi messaggi precedenti aveva sollecitato giustizia ambientale denunciando lo stato precario in cui versa spesso il nostro pianeta dovuto all’abuso delle risorse naturali.
Questa nuova celebrazione non è solo simbolica ma rappresenta anche un invito concreto ai cattolici affinché assumano comportamenti più responsabili nei confronti dell’ambiente attraverso azioni quotidiane consapevoli sia nelle scelte personali sia nelle politiche pubbliche adottate dalla società contemporanea.