Il 23 marzo 1990, il mondo del cinema ha accolto un film che sarebbe diventato una pietra miliare della cultura pop: Pretty Woman. Diretto da Garry Marshall e interpretato da Julia Roberts e Richard Gere, il film racconta una storia d’amore moderna con elementi di favola. Il 28 maggio prossimo, Rai Uno trasmetterà nuovamente questo classico intramontabile, che ha superato i trent’anni dalla sua uscita nelle sale americane. In questo articolo esploreremo dieci curiosità su Pretty Woman che potrebbero sorprendervi.
Le scelte iniziali per i protagonisti
Sebbene oggi sia difficile immaginare altri attori nei ruoli di Vivian ed Edward, Julia Roberts e Richard Gere non erano le prime opzioni per questi personaggi iconici. Il ruolo di Vivian è stato proposto a diverse attrici famose dell’epoca come Meg Ryan, Michelle Pfeiffer e Sandra Bullock, tutte però hanno rifiutato l’offerta. Per quanto riguarda Edward, Al Pacino e Sylvester Stallone hanno declinato la proposta di partecipare al progetto. La scelta finale di Marshall si è rivelata vincente: Roberts e Gere sono diventati simboli della pellicola.
Un poster controverso
Un dettaglio curioso riguarda il poster promozionale del film: la figura femminile ritratta non è quella reale di Julia Roberts. Infatti, la testa dell’attrice è stata sovrapposta al corpo della controfigura Shelley Michelle. Inoltre, c’è una differenza nel colore dei capelli di Richard Gere; nel poster appaiono scuri mentre nel film sono brizzolati. Questo aspetto ha suscitato sorpresa tra i fan quando è stato rivelato.
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Da $3,000 a Pretty Woman
Il titolo originale del film doveva essere $3,000; questa cifra rappresentava l’importo speso da Edward per passare una settimana con Vivian. Sebbene fosse un titolo diretto e descrittivo riguardo alla trama principale del film, gli autori hanno optato infine per “Pretty Woman”, ispirandosi alla celebre canzone di Roy Orbison pubblicata nel 1964.
La postura unica di Vivian
Un’altra caratteristica interessante riguarda il comportamento fisico dei due protagonisti durante il film: Vivian non si siede mai su sedie o poltrone ma preferisce posizioni più informali come stendersi o appoggiarsi ai tavoli. Questa scelta stilistica voluta dal regista Garry Marshall serve a rappresentare l’incertezza del personaggio rispetto alla stabilità mostrata da Edward.
Talento musicale in scena
Richard Gere non solo recita ma dimostra anche le sue abilità musicali suonando realmente il pianoforte in alcune scene chiave della pellicola; inoltre, la musica eseguita in quei momenti è stata composta dallo stesso attore durante le riprese.
Difficoltà nella scena intima
La famosa scena romantica tra Vivian ed Edward ha presentato delle sfide particolari per Julia Roberts; l’attrice era così nervosa da avere visibili segni sulla fronte durante le riprese. Per alleviare la tensione sia Richard Gere che Garry Marshall hanno cercato modi creativi per aiutarla a rilassarsi prima delle riprese finali dell’intensa sequenza.
Un momento divertente sul set
In un’altra occasione divertente sul set riguardante Julia Roberts, risale ad una scena in cui doveva ridere guardando uno show televisivo comico degli anni ’50 chiamato I Love Lucy; tuttavia, all’attrice mancava quella spontaneità necessaria così Garry Marshall decise letteralmente di farle solletico ai piedi fino a farla ridere genuinamente!
Improvvisazione memorabile
Una delle scene più iconiche include un momento improvvisativo quando Edward chiude accidentalmente la custodia della collana sulle dita di Vivian facendola ridere davvero; questa interazione non era prevista nello script originale ma fu talmente ben accolta dal regista che decise immediatamente d’inserirla nella versione finale del film.
Un acquisto casuale
La giacca rossa indossata da Vivian quando incontra Edward sulla Hollywood Boulevard fu acquistata dal regista poco prima dell’inizio delle riprese per soli 30 dollari! Questo acquisto fortuito contribuì notevolmente all’immagine memorabile del personaggio interpretato dalla Roberts.
Una trama inizialmente oscura
Infine vale la pena notare come inizialmente Pretty Woman avesse toni molto più cupi rispetto alla versione finale conosciuta oggi: originariamente infatti si prevedeva che Vivian fosse tossicodipendente con un finale drammatico simile all’opera La Traviata, piuttosto che quello romantico ampiamente celebrato ora dai fan.