Riapertura della chiesa di San Martino Spino: un evento atteso dopo il terremoto dell’Emilia

Riapre stasera la chiesa di San Martino Spino a Mirandola, dopo tredici anni di chiusura per il terremoto del 2012, segnando un importante momento di rinascita per la comunità locale.
Riapertura della chiesa di San Martino Spino: un evento atteso dopo il terremoto dell'Emilia - Socialmedialife.it

Questa sera, alle 20.30, la comunità di Mirandola celebra un momento significativo con la riapertura al culto della chiesa di San Martino Spino. Dopo quasi tredici anni dalla devastazione causata dal terremoto del 2012, l’edificio dedicato a San Martino vescovo di Tours torna a essere un luogo di preghiera e incontro. La cerimonia sarà officiata dal vescovo Erio Castellucci, che guida la Diocesi di Carpi e le diocesi vicine.

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La storia della chiesa

La chiesa di San Martino Spino ha una storia che affonda le radici nel lontano 980, quando fu costruita come una delle prime strutture benedettine nella zona. Nel corso dei secoli ha subito numerosi rimaneggiamenti e restauri, ma il terremoto del 2012 ha inflitto danni significativi alla sua struttura. Questo evento naturale ha colpito duramente non solo Mirandola ma anche altre località dell’Emilia-Romagna, portando alla chiusura temporanea di molti edifici storici.

La riapertura rappresenta quindi non solo un recupero fisico dello spazio sacro ma anche un simbolo di resilienza per la comunità locale. La storia della chiesa è intrecciata con quella dei suoi abitanti; per molti residenti è stata testimone delle loro celebrazioni più importanti e dei momenti difficili.

I lavori di restauro

I lavori per il ripristino della chiesa sono iniziati nel 2023 e si sono conclusi lo scorso mese. Gli interventi hanno incluso misure fondamentali per garantire la sicurezza dell’edificio: sono state riparate le lesioni strutturali causate dal sisma e consolidati elementi chiave come l’abside e i solai della sagrestia. Inoltre, le capriate della copertura sono state rinforzate per prevenire ulteriori danni in futuro.

Un aspetto importante del restauro è stato il recupero del patrimonio decorativo interno che era stato compromesso negli anni precedenti al terremoto. Grazie alla generosità dei privati cittadini che hanno contribuito economicamente al progetto, gli interni sono stati riarredati con nuovi banchi che offriranno ai fedeli uno spazio accogliente dove ritrovare spiritualità e comunità.

Le parole del parroco

Don Arnaud, parroco della comunità locale, esprime grande soddisfazione per questo traguardo raggiunto: “Finalmente ritorna ad essere luogo di preghiera, incontro e celebrazione della fede”. Queste parole rispecchiano non solo l’emozione personale ma anche quella collettiva degli abitanti che vedono nella riapertura un segno tangibile del ritorno alla normalità dopo anni difficili segnati dall’incertezza post-terremoto.

L’evento odierno rappresenta quindi molto più che una semplice cerimonia religiosa; è una rinascita culturale ed emotiva per tutti coloro che considerano la chiesa parte integrante delle loro vite quotidiane. Con questa riapertura si spera possa iniziare una nuova fase nella vita spirituale ed ecclesiale della comunità mirandolese.

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