Scoperta astronomica: studenti del liceo registrano l’esplosione di due stelle novae

Un gruppo di 15 studenti del Liceo “Galilei-Tiziano”, guidati dal professor De Toffol, ha registrato l’esplosione di due stelle novae risalenti a 12 milioni di anni fa durante un corso di astrofotografia.
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L’anno scolastico si è concluso con una notizia sorprendente proveniente dall’Osservatorio dei Licei “Galilei-Tiziano”. Un gruppo di 15 studenti, guidati dal professor Stefano De Toffol, ha avuto la fortuna di registrare l’esplosione di due stelle novae avvenuta 12 milioni di anni fa. Questo evento è stato rilevato proprio mentre il telescopio della scuola era puntato verso il cielo, in un momento che ha colto tutti di sorpresa.

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Il corso di astrofotografia

Il progetto che ha portato a questa scoperta è iniziato con un corso di astrofotografia finanziato dal PNRR. Sotto la guida del professor De Toffol, gli studenti hanno avuto l’opportunità non solo di apprendere le tecniche fotografiche legate all’astronomia, ma anche di partecipare attivamente alla gestione del telescopio. Alcuni partecipanti avevano già esperienza grazie al progetto “Il cielo come laboratorio”, sviluppato in collaborazione con il dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova.

Durante il corso, gli studenti hanno affrontato sfide tecniche significative. “Collegare e automatizzare il telescopio tramite computer è stata una grande soddisfazione”, afferma De Toffol. Le lezioni si sono concentrate sulla registrazione e rielaborazione delle immagini delle nebulose e galassie per preparare gli alunni alle procedure necessarie per gestire l’attrezzatura astronomica e utilizzare software specifici per la post-elaborazione delle immagini. Per il prossimo anno scolastico, i piani prevedono un focus sull’analisi spettrale.

Un’esplosione avvenuta 12 milioni di anni fa

La vera sorpresa è arrivata martedì 4 marzo quando l’équipe formata da insegnante e studenti stava osservando la galassia Bode M81 tra le 21:15 e le 22:30. Durante quella sessione erano state catturate ben trenta immagini della galassia; tutto sembrava procedere normalmente fino a quando non è giunta una comunicazione inaspettata.

“Alle sette del mattino seguente ho ricevuto un messaggio da Claudio Balcon, racconta De Toffol. Balcon è un astrofilo esperto che collabora con vari gruppi internazionali nell’ambito delle supernovae ed era a conoscenza delle osservazioni effettuate dagli studenti. Informò De Toffol che alle quattro del mattino era stata registrata la presenza delle due stelle novae proprio nella stessa area monitorata dai ragazzi poche ore prima.

Dopo aver rielaborato i frame catturati durante la notte precedente, i risultati sono stati sorprendenti: “Ci sono! Non si tratta certo d’una scoperta ufficiale – chiarisce De Toffol – ma sapere che abbiamo rilevato questi eventi poco prima della loro segnalazione ufficiale ci ha entusiasti”. La capacità d’individuare queste esplosioni stellari riveste grande importanza nel campo dell’astronomia poiché permette agli scienziati d’acquisire informazioni cruciali sulle distanze cosmiche e altre proprietà degli oggetti celesti coinvolti.

Il legame tra la scuola e il territorio

La coincidenza fortunata nel puntare il telescopio al momento giusto non deve far dimenticare quanto lavoro ci sia dietro questo successo educativo. La dedizione degli insegnanti e degli studenti nel trascorrere notti fredde ad osservare le stelle dimostra quanto impegno ci sia nella trasmissione della passione per l’astronomia.

De Toffol esprime gratitudine nei confronti del dirigente scolastico per aver sostenuto economicamente questo progetto attraverso acquisti necessari all’attività dell’osservatorio scolastico; menziona anche Claudio Balcon per i suoi preziosi consigli ed infine sottolinea l’importanza della collaborazione con associazioni locali come il Gruppo Astrofili Bellunese diretto da Paolo Bello.

Un ricordo speciale va poi a Massimo Ottone, figura fondamentale nell’avvio dell’osservatorio circa dieci anni fa; oggi dedicargli questo spazio rappresenta un modo significativo per onorarlo mentre si guarda al futuro dell’insegnamento scientifico presso questa istituzione educativa.

Le esperienze vissute dagli studenti durante queste attività contribuiscono non solo ad accrescere le loro competenze tecniche ma anche a stimolare una passione autentica verso lo studio della scienza; qualcosa che può durare ben oltre gli anni trascorsi sui banchi scolastici.

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