Scoperta degli Odd Radio Circles: misteriosi anelli radio provenienti da galassie lontane

Scoperte recenti sugli Odd Radio Circles rivelano la loro origine galattica, suggerendo che siano generati da esplosioni catastrofiche e interazioni con il gas circostante, grazie alle osservazioni del radiotelescopio MeerKAT.
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Gli Odd Radio Circles sono oggetti astronomici che hanno suscitato grande interesse tra gli scienziati. Recenti studi suggeriscono che questi enigmatici fenomeni non abbiano origine nella Via Lattea, ma siano invece associati a galassie situate a milioni di anni luce dalla Terra. Grazie al radiotelescopio MeerKAT in Sud Africa, i ricercatori hanno ottenuto immagini dettagliate di uno di questi anelli, rivelando nuove informazioni sulla loro natura e origine.

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Dettagli sorprendenti dagli anelli radio

Le immagini catturate dal MeerKAT mostrano un’anomalia centrale all’interno dell’anello, identificabile come una macchia luminosa che indica l’emissione radio proveniente da una galassia distante. Questo fenomeno è stato osservato anche in altri ORC, portando gli scienziati a concludere che la maggior parte di essi è generata da getti circolari emessi da galassie lontane. Gli ORC presentano un diametro impressionante e sembrano essere il risultato di onde d’urto generate da eventi catastrofici nelle galassie stesse.

La modellazione della debole emissione radio ha permesso ai ricercatori di ipotizzare che gli ORC rappresentino i bordi di un “guscio” sferico attorno alla galassia centrale. Questa struttura potrebbe essere il risultato dell’onda d’urto generata da esplosioni massicce avvenute nella galassia madre. La forma ad anello piuttosto che sferica si spiega con il fatto che le aree più luminose corrispondono ai bordi del guscio dove si concentra maggiore materiale lungo la linea visiva.

L’importanza della polarizzazione delle onde radio

Un altro aspetto cruciale dello studio riguarda la mappatura della polarizzazione delle onde radio effettuata dal MeerKAT. Questa analisi ha rivelato l’esistenza di un campo magnetico lungo il bordo dell’anello, suggerendo interazioni tra l’onda d’urto e il gas circostante alla galassia centrale. L’esplosione avvenuta nella galassia sembra aver causato una collisione con gas tenue esterno, eccitando gli elettroni presenti nel gas stesso e generando così le onde radio rilevate.

In aggiunta a queste scoperte principali, sono stati identificati filamenti curvi nel campo visivo degli ORC; si tratta probabilmente delle tracce lasciate dal gas strappato durante l’interazione con l’onda d’urto proveniente dalla galassia centrale.

Cause possibili per le esplosioni

Le domande su cosa possa aver causato tali esplosioni rimangono aperte per gli scienziati. Due teorie principali stanno emergendo: la prima ipotizza la fusione tra due buchi neri supermassicci come fonte energetica sufficiente per generare un ORC; questo tipo di evento sarebbe estremamente potente e raro nel cosmo.

La seconda teoria considera invece lo scenario del “starburst”, ovvero una rapida formazione stellare all’interno della galassia madre seguita dall’espulsione violenta del gas caldo circostante. Entrambi i processi sono notoriamente poco frequenti nell’universo osservabile e potrebbero spiegare perché gli ORC siano così rari rispetto ad altri fenomeni astronomici conosciuti.

Il futuro della ricerca sugli Odd Radio Circles

Per approfondire ulteriormente lo studio degli ORC e dei loro meccanismi originari, è in fase progettuale uno strumento ancora più avanzato rispetto al MeerKAT: lo Square Kilometer Array . Questo progetto internazionale prevede telescopi sia in Sud Africa sia in Australia ed è destinato a migliorare significativamente le capacità osservative rispetto agli strumenti attuali come MeerKAT e ASKAP.

Lo SKA promette non solo di individuare nuovi esemplari di ORC ma anche di analizzarli dettagliatamente per comprendere meglio cosa ci possono insegnare sul ciclo vitale delle galassie nell’universo primordiale. Con questa iniziativa scientifica collettiva si spera quindi non solo nei progressi tecnologici ma anche nelle risposte alle domande fondamentali riguardanti la formazione ed evoluzione delle strutture cosmiche.

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