Alle ore 12:47 del 30 giugno 2025, la rete sismica dell’Osservatorio Vesuviano – INGV ha registrato un evento sismico significativo nell’area vulcanica dei Campi Flegrei, nel Golfo di Pozzuoli. Con una magnitudo di Md 4.6 , il terremoto è stato localizzato in prossimità della costa di Bacoli, a una profondità stimata di circa quattro chilometri. Questo evento si inserisce in un contesto geologico attivo, caratterizzato da frequenti attività sismiche.
Dettagli sull’evento sismico
L’analisi iniziale dei dati ha mostrato accelerazioni del suolo modeste, con valori più elevati registrati presso le stazioni monitorate a Rione Terra, Bacoli e Monte di Procida. Queste informazioni sono fondamentali per comprendere l’impatto immediato del sisma sulla zona e per garantire la sicurezza degli abitanti.
Dopo il primo evento principale, si è verificato uno sciame sismico che ha incluso circa dieci scosse aggiuntive con magnitudo inferiore a quella principale . Tutte queste scosse sono state localizzate nella stessa area epicentrale e hanno avuto profondità comprese tra i tre e i quattro chilometri.
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Il monitoraggio multiparametrico condotto dagli esperti non ha evidenziato anomalie significative al momento attuale; infatti, tutti i parametri diversi dalla sismicità seguono trend normali o incrementali. È stato osservato un sollevamento del suolo costante che procede a una media mensile di circa quindici millimetri, come già documentato nei mesi precedenti.
La dinamica vulcanica dei Campi Flegrei
La regione dei Campi Flegrei è nota per la sua complessa dinamica vulcanica che influisce sulla frequenza degli eventi sismici nella zona. Il fenomeno noto come bradisismo rappresenta il sollevamento graduale della superficie terrestre ed è strettamente legato alla storia geologica dell’area.
Attualmente ci troviamo in una fase di sollevamento iniziata nel 2005; questa fase raggiunge picchi massimi nella parte centrale della caldera flegrea, situata circa cinquecento metri a sud del Rione Terra di Pozzuoli. Negli ultimi dieci anni si è assistito a un incremento sia nel numero sia nell’intensità degli eventi sismici registrati; tuttavia va sottolineato che oltre il novantasette percento delle scosse hanno avuto magnitudo pari o inferiore a 1.0.
Un altro evento significativo si era verificato il tredici marzo dello stesso anno alle ore 01:25 con magnitudo Md pari a 4.6 e profondità ridotta , anch’esso localizzato vicino alla costa flegrea tra Bagnoli e Pozzuoli.
Storia recente delle attività sismiche
La storia recente dei Campi Flegrei mostra diverse fasi caratterizzate da sollevamenti accompagnati da attività sismiche rilevanti negli anni ’60-’70 e ’80-’90 del secolo scorso; le più note furono quelle tra il ’69-‘72 e ‘82-‘84 quando furono registrati terremoti significativi come quelli avvenuti il quattro ottobre ‘83 ed il quattordici marzo ‘84 entrambi con magnitudo Md pari a 4.0.
Questi eventi storici contribuiscono ad alimentare l’interesse scientifico verso l’attività vulcanica della regione ma anche preoccupazione tra gli abitanti locali riguardo ai potenziali rischi associati all’attività geologica continua presente nell’area flegrea.
Per rimanere aggiornati sulle evoluzioni relative all’attività vulcanica ed ai fenomeni ad essa correlati è consigliabile seguire le comunicazioni ufficiali fornite dagli enti competenti attraverso canali istituzionali dedicati al monitoraggio delle condizioni geologiche locali.
Tutti gli aggiornamenti possono essere consultabili sul sito web della banca dati GOSSIP dell’Osservatorio Vesuviano dove vengono pubblicate informazioni dettagliate sui fenomeni osservabili nei Campi Flegrei.