Stefano Addeo, docente del liceo Medi di Cicciano, in provincia di Napoli, è stato sospeso dall’insegnamento dopo aver pubblicato un post su Facebook in cui augurava la morte alla figlia di 8 anni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’episodio ha suscitato un ampio dibattito mediatico e ha portato a conseguenze gravi per il professore.
Il contenuto controverso del post
Il post incriminato è stato condiviso sabato scorso ed esprimeva auguri funesti per la bambina, facendo riferimento alla tragica vicenda di Martina Carbonaro, una quattordicenne vittima di femminicidio ad Afragola. Sebbene il nome della bambina non fosse menzionato esplicitamente nel messaggio, la foto era visibile e questo ha facilitato l’identificazione da parte dei media e degli utenti sui social.
Dopo che il contenuto è diventato virale grazie ai profili ufficiali di Fratelli d’Italia, Addeo si è trovato al centro dell’attenzione mediatica. In diverse interviste rilasciate nei giorni successivi al fatto, ha cercato giustificazioni affermando che le parole erano state generate da un’intelligenza artificiale. Ha inoltre espresso le sue scuse a Meloni e provveduto a cancellare il post.
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La reazione pubblica e le conseguenze personali
Lunedì scorso, dopo aver scritto una lettera pubblica in cui si dichiarava pentito e chiedeva un incontro con Meloni per porgere scuse personali, Addeo ha compiuto un gesto estremo ingerendo numerose pillole insieme ad alcolici. È stato soccorso dai carabinieri e trasportato d’urgenza in ospedale dove gli è stata praticata una lavanda gastrica.
Questo non era tuttavia l’unico episodio controverso legato al professore: negli ultimi mesi aveva già insultato altri membri del governo attraverso i social media con frasi violente riguardanti i loro figli. A 65 anni vive con sua madre novantaduenne ed aveva programmato di andare in pensione tra due anni.
Le misure disciplinari adottate dalla scuola
La preside del liceo Medi ha deciso lunedì mattina di contattare i carabinieri dopo aver parlato telefonicamente con Addeo e percepito che necessitava assistenza medica urgente. Dopo essere uscito dall’ospedale attraverso una porta secondaria per evitare i giornalisti presenti all’esterno della struttura sanitaria, il professore ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dove evidenziava come le reazioni ricevute fossero state più intense rispetto alle sue aspettative iniziali.
In risposta all’accaduto, la direzione scolastica regionale della Campania ha optato per una sospensione temporanea dell’insegnante “per tutelare la serenità della scuola”. Attualmente Addeo non può esercitare ma continua a ricevere uno stipendio ridotto della metà. Nelle prossime settimane verranno formalizzate contestazioni nei suoi confronti; avrà quindi modo di presentare una memoria difensiva prima che venga presa qualsiasi decisione finale riguardo alla sua posizione lavorativa che potrebbe variare da archiviazione delle accuse fino a licenziamento definitivo o sospensione prolungata.