Sunanda Sharma porta la musica classica indostana in Italia: un evento unico a Padova

Sunanda Sharma, celebre artista di musica classica indostana, si esibirà per la prima volta a Padova, presentando il repertorio tradizionale della scuola di Benares e promuovendo la cultura musicale indiana in Europa.
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Sunanda Sharma, una delle voci più celebri della musica classica indostana, si esibirà per la prima volta in Italia. Il concerto, che avrà luogo a Padova, rappresenta un’importante occasione per scoprire il repertorio tradizionale della scuola di Benares. L’evento è uno dei due concerti europei previsti e promette di offrire un viaggio musicale attraverso raga classici e generi semiclassici.

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L’eredità di Girija Devi

Sunanda Sharma è una delle rare discepole ad aver ricevuto il repertorio completo dalla leggendaria guru Girija Devi. Durante l’intervista, ha condiviso quanto sia significativo portare avanti questa eredità al di fuori dell’India. “Ho avuto la fortuna di imparare da una grande maestra come Girija Devi,” ha affermato. “La sua musica mi ha ispirato profondamente e ho dedicato nove anni della mia vita a studiare con lei.”

Sharma sottolinea l’importanza di diffondere la musica tradizionale indiana all’estero: “Ogni volta che canto o insegno fuori dall’India, sento il dovere di trasmettere non solo le melodie ma anche il messaggio culturale che esse racchiudono.” La sua passione per l’insegnamento si riflette nel suo desiderio di far conoscere al pubblico internazionale le sfumature del canto indostano.

Un concerto ricco di emozioni

Il concerto a Padova offrirà un ampio ventaglio musicale, con brani scelti da diversi generi come Khayal e Thumri. Sunanda spiega come seleziona i pezzi da eseguire: “L’Italia mi ha colpito molto; ho notato che gli italiani apprezzano quando la musica riesce a esprimere diverse emozioni.” La scelta dei brani non è casuale; ogni pezzo è pensato per creare un flusso vivace durante lo spettacolo.

La cantante parla anche dell’importanza della natura nella sua arte: “Molti dei miei brani sono ispirati agli elementi naturali,” aggiungendo che questo legame rende ogni performance unica e personale. Conoscere il pubblico italiano le permette inoltre di adattare le sue scelte musicali alle aspettative degli ascoltatori.

Struttura e libertà nell’improvvisazione

La musica classica indostana si basa su una profonda tradizione orale e sull’improvvisazione. Sunanda discute come riesca a mantenere l’equilibrio tra struttura rigorosa ed espressione libera durante le sue performance: “Nella nostra mitologia si narra che Shiva creò la prima nota, OM,” spiega Sharma. Questo concetto radicato nella spiritualità conferisce alla musica un significato profondo sin dai tempi antichi.

“Nel periodo vedico,” continua, “la musica era parte integrante delle preghiere quotidiane.” Con il passare del tempo, però, l’intrattenimento divenne centrale nella cultura musicale indiana; oggi gli artisti possono esplorare maggiormente questa libertà creativa rispetto ai loro predecessori.

La scelta del raga in base al momento

Tradizionalmente, i raga vengono scelti in base all’orario del giorno e all’atmosfera presente nel luogo dell’esibizione. Sunanda descrive questo processo creativo dicendo: “Dopo aver accordato il Tanpura con attenzione,” sente dentro sé quale raga cantare in quel preciso momento storico ed emotivo.

Questa connessione profonda tra artista e ambiente contribuisce alla magia dello spettacolo dal vivo; ogni performance diventa così unica grazie alla sensibilità dell’artista nei confronti del contesto circostante.

Il ruolo delle donne nella musica indiana

Il progetto Stri ka Swar pone particolare attenzione sulla voce femminile nella cultura musicale indiana contemporanea. Sunanda riflette sull’evoluzione del ruolo delle donne nel settore musicale: “Le donne hanno sempre avuto una presenza significativa,” afferma con orgoglio mentre sottolinea i contributi storici delle artiste nel panorama musicale nazionale.

“Essendo donna,” prosegue, “mi sento particolarmente motivata quando canto.” Questo sentimento viene amplificato dal fatto che molte delle sue studentesse stanno iniziando a farsi strada nel mondo della musica classica indiana contribuendo attivamente alla tradizione culturale.

Insegnamento tra India e Occidente

Sharma ha avuto esperienze sia in India sia in Occidente nell’insegnamento della sua arte ed evidenzia alcune differenze significative tra gli studenti dei due contesti culturali: “In entrambi i luoghi c’è grande voglia d’imparare,” osserva. “Tuttavia gli studenti in India hanno accesso più diretto alla cultura musicale.”

Questo aspetto crea opportunità diverse per chi vive all’estero dove può risultare complicata l’immersione totale nelle pratiche musicali locali pur mantenendo viva la passione per quest’arte millenaria.

Valore attuale della musica classica

Infine, parlando dell’importanza odierna forme d’arte antiche come quella proposta dalla musica classica indostana, Sharma mette in luce quanto possa essere terapeutico ascoltare semplicemente note melodiche o suoni strumentali purissimi. In tempi caratterizzati dall’effimero intrattenimento digitale, queste forme artistiche possono aiutare le persone ad affrontarsi reciprocamente con amore.

“Attraverso eventi come quello previsto a Padova, c’è spazio affinché culture diverse possano incontrarsi creando nuove sinergie artistiche.”

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