A partire da settembre, gli studenti del liceo Leonardo Da Vinci di Treviso avranno l’opportunità unica di esplorare l’universo grazie a un nuovo osservatorio astronomico. Questa iniziativa non solo arricchisce l’offerta formativa della scuola, ma rappresenta anche un passo significativo verso la divulgazione scientifica tra i giovani. La struttura è già in fase di realizzazione e promette di diventare un punto di riferimento per le attività didattiche e per eventi extra-scolastici.
La realizzazione dell’osservatorio
Nel cortile del liceo Da Vinci è stata installata una cupola con tetto scorrevole, nota nel gergo tecnico come shelter. Questo sarà il primo osservatorio astronomico all’interno di una scuola statale a Treviso, mentre attualmente l’unica struttura simile si trova sul collegio vescovile Pio X in borgo Cavour. All’interno della nuova cupola verranno posizionati due telescopi: uno dedicato all’osservazione solare e l’altro adatto per la visione notturna. Questi strumenti permetteranno agli studenti non solo di osservare direttamente il cielo, ma anche di trasmettere le immagini sulle lavagne digitali delle aule.
Il preside Mario Dalle Carbonare ha sottolineato che i lavori sono in fase finale e che l’osservatorio sarà attivato dai docenti durante l’estate, pronto ad accogliere gli studenti all’inizio dell’anno scolastico. “Oltre alla semplice osservazione – ha dichiarato Dalle Carbonare – i ragazzi potranno lavorare su dati utili nell’ambito della matematica e fisica.” Inoltre, la possibilità di proiettare quanto visto attraverso i telescopi in altri ambienti scolastici come l’aula magna renderà queste esperienze accessibili a tutti gli alunni.
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Il percorso verso la creazione
Il progetto dell’osservatorio ha preso avvio circa due anni fa ed è stato finanziato anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , con un investimento complessivo vicino ai 130mila euro. Questi fondi hanno consentito alla scuola non solo d’acquistare i telescopi necessari ma anche d’affrontare parte delle spese per costruire la struttura in cemento armato che ospiterà il nuovo strumento scientifico.
Inizialmente si era pensato d’installarlo sul tetto dell’edificio principale al quinto piano per ridurre al minimo l’inquinamento luminoso; tuttavia questa opzione si è rivelata impraticabile, portando così alla scelta alternativa del cortile interno.
Il ruolo dei docenti nella formazione
La formazione dei docenti coinvolti nel progetto è stata fondamentale per garantire un utilizzo efficace dell’osservatorio. “Abbiamo già formato circa trenta insegnanti”, ha affermato Dalle Carbonare riferendosi al corpo docente composto da poco più di cento professori. Tra coloro che hanno partecipato ci sono stati principalmente insegnanti delle materie scientifiche come fisica e matematica, ma anche professionisti provenienti da discipline umanistiche come italiano e filosofia.
Il programma formativo ha incluso sia aspetti teorici sia pratiche dirette presso importanti strutture astrofisiche italiane come quella situata ad Asiago presso la stazione Cima Ekar dell’Istituto Nazionale di Astrofisica . Qui gli insegnanti hanno avuto modo d’interagire con strumenti avanzati tra cui il più grande telescopio ottico presente nel Paese oltre a un secondo telescopio robotico ad ampio campo.
Questa esperienza pratica rappresenta una continuazione naturale del progetto “Cielo come laboratorio”, sviluppatosi negli ultimi vent’anni grazie alla collaborazione tra Università degli Studi di Padova e liceo Da Vinci; essa offre agli studenti opportunità concrete d’interagire con professionisti del settore astronomico vivendo esperienze simili a quelle degli astronomi veri.