Una pensionata di 71 anni di Canicattì è stata vittima di una truffa ben congegnata, che ha portato alla perdita dei suoi gioielli del valore di circa 7 mila euro. Questo episodio evidenzia un modus operandi ricorrente tra i truffatori, che continuano a colpire le persone più vulnerabili con storie inventate riguardanti incidenti stradali e richieste urgenti.
Il raggiro della pensionata
La donna è stata contattata da un individuo che si è presentato come un carabiniere. L’uomo ha riferito alla pensionata che sua figlia era coinvolta in un grave incidente stradale e necessitava immediatamente di aiuto finanziario per evitare conseguenze legali. In preda all’ansia e alla paura per la sorte della figlia, la settantunenne ha ceduto ai richiami dell’impostore, consegnando tutti i gioielli presenti in casa.
Questo tipo di truffa non è nuovo; infatti, molte persone hanno già segnalato situazioni simili in cui venivano utilizzati pretesti legati a familiari in difficoltà. I criminali sfruttano l’emotività delle vittime per ottenere ciò che desiderano senza alcuna scrupolosità. La scoperta del raggiro avviene solo dopo il momento critico: la donna si rende conto che sua figlia non aveva subito alcun incidente e non era mai stata in pericolo.
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Le modalità delle truffe nell’Agrigentino
Nel territorio agrigentino operano diverse bande di truffatori, ognuna con il proprio “copione”. Oltre al caso della pensionata canicattinese, ci sono stati numerosi altri episodi documentati dove i malviventi si spacciano come carabinieri o altre figure autoritarie. Alcuni chiamano le potenziali vittime chiedendo denaro per “salvare” figli o nipoti coinvolti in incidenti stradali; altri fingono di dover effettuare controlli domiciliari o consegne urgenti.
Questi approcci mirati rendono difficile alle vittime riconoscere il tentativo fraudolento fino a quando non è troppo tardi. Le forze dell’ordine stanno intensificando gli sforzi investigativi nel tentativo di identificare i responsabili e fermare queste attività criminose prima che colpiscano ulteriormente nella comunità locale.
L’intervento dei carabinieri
Dopo essersi resa conto del raggiro subito, la pensionata si è recata presso la caserma dei veri carabinieri per denunciare quanto accaduto. Gli agenti hanno avviato immediatamente le indagini cercando eventuale materiale video dalle telecamere presenti nella zona residenziale dove viveva la donna. La raccolta delle testimonianze locali potrebbe fornire informazioni preziose sull’identità degli autori della truffa.
Le indagini richiedono tempo e pazienza poiché spesso i criminali agiscono rapidamente ed escono dalla scena prima che possano essere individuati dalle forze dell’ordine. Tuttavia, l’obiettivo rimane quello di garantire maggiore sicurezza ai cittadini attraverso azioni preventive e informative sulle modalità operative dei truffatori attivi sul territorio.
Il caso della settantunenne rappresenta solo uno degli ultimi episodi allarmanti legati alle frodi perpetrate nei confronti delle fasce più deboli della popolazione italiana; pertanto resta fondamentale mantenere alta l’attenzione su questo fenomeno criminoso sempre più diffuso.