Truffa del bonus cultura: condanna per il libraio di Rocca San Felice

Un libraio di Rocca San Felice condannato a due anni e sei mesi per truffa aggravata e riciclaggio legati al Bonus Cultura, ingannando 837 giovani beneficiari.
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Un giovane libraio di Rocca San Felice è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione, oltre a una multa di quattromila euro, per truffa aggravata e riciclaggio legati al Bonus Cultura. La sentenza è stata emessa dopo un accordo di patteggiamento tra la difesa e la Procura. Il caso ha suscitato grande attenzione, dato che il venticinquenne ha ingannato numerosi giovani beneficiari del bonus.

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I dettagli della condanna

E.L., il giovane coinvolto nella vicenda, ha ricevuto una pena senza possibilità di sospensione condizionale. La decisione è stata presa dal giudice dopo aver esaminato le circostanze del caso e l’ammontare delle somme truffate. L’avvocato Francesco Pecchia, che rappresenta E.L., aveva presentato la richiesta di patteggiamento accettata dalla Procura.

La truffa si è svolta tra maggio 2022 e novembre 2023 ed ha colpito un totale di 837 ragazzi, principalmente diciottenni. Questi giovani sono stati indotti a credere che avrebbero potuto monetizzare i cinquecento euro del Bonus Cultura attraverso una pagina web creata dal libraio stesso, apparentemente ufficiale grazie alla presenza del logo ministeriale. Tuttavia, E.L. avrebbe utilizzato i dati dei beneficiari per svuotare le loro carte prepagate.

Le modalità della truffa

Secondo l’accusa, E.L. avrebbe contattato i ragazzi promettendo loro assistenza nella gestione dei fondi disponibili tramite il Bonus Cultura 18 App. Una volta ottenuti i codici e i QR Code dai beneficiari ignari della frode in atto, il libraio avrebbe prosciugato le carte prepagate utilizzando le informazioni fornite dai giovani utenti.

Il modus operandi prevedeva anche la creazione di un sito web fittizio dove gli utenti potevano registrarsi per ricevere supporto nell’utilizzo del bonus statale destinato all’acquisto di libri o attività culturali. Questa strategia ha permesso al giovane libraio non solo d’ingannare centinaia di ragazzi ma anche d’inviare ingenti somme all’estero.

L’indagine delle autorità

Le indagini sono state portate avanti dalla Guardia di Finanza in collaborazione con la Procura della Repubblica presso Avellino sotto la direzione del pm Luigi Iglio. Gli investigatori hanno analizzato attentamente i movimenti bancari legati al conto aperto da E.L., risalendo fino a due conti esteri ubicati in Lussemburgo ed Estonia.

Grazie all’analisi delle transazioni bancarie sospette effettuate tra questi conti esteri e quello irpino dell’imputato sono emerse prove concrete dell’attività fraudolenta perpetrata dal libraio nel corso dei mesi precedenti alla sua cattura avvenuta lo scorso aprile quando fu posto agli arresti domiciliari su ordine dell’autorità giudiziaria competente.

L’inchiesta continua ad essere monitorata dalle autorità competenti mentre si cerca ancora d’individuare eventuali complici o ulteriori dettagli riguardanti l’estensione della frode ai danni degli studenti italiani coinvolti nel programma Bonus Cultura.

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