Firenze, 25 maggio 2025 – Il prossimo 28 maggio alle ore 18.30, la basilica di Santa Maria Novella ospiterà l’interpretazione del ‘Monologo di Papa Francesco’ da parte dell’attore Ugo De Vita. L’ingresso all’evento sarà libero e rappresenta un’importante occasione per riflettere sul pensiero del pontefice attraverso le parole del sacerdote e scrittore Vincenzo Arnone. Questo evento si colloca nel contesto della commemorazione del trigesimo dalla scomparsa di Papa Francesco.
Un omaggio a Papa Francesco
Il ‘Monologo di Papa Francesco’ è un’opera che va oltre la semplice raccolta poetica; si tratta piuttosto di un dialogo intimo con il Padre Celeste, espresso attraverso versi che cercano di catturare l’essenza spirituale e umana del pontefice scomparso. Don Vincenzo Arnone ha creato questo testo come una sorta di lettera d’amore a Bergoglio, in cui si riflette sulla sua vita e sul suo messaggio universale.
Ugo De Vita ha dichiarato: “Amo Firenze e sono contraccambiato dal pubblico quando propongo qualcosa in città; sento questo come un appuntamento speciale.” La sua esperienza personale con Papa Francesco arricchisce ulteriormente l’interpretazione: “Ho incontrato più volte il pontefice, che mi ha donato una esperienza meravigliosa a Cracovia,” aggiunge De Vita, sottolineando quanto sia significativo per lui rendere omaggio al papa attraverso le parole evocative di Arnone.
La voce dell’anima nel monologo
Don Vincenzo Arnone descrive il suo lavoro come un “monologo drammatico” che cerca di dare voce ai sentimenti più profondi del pontefice durante gli ultimi momenti della sua vita. In particolare, il testo immagina la “voce dell’anima” mentre il feretro attraversa Roma da San Pietro a Santa Maria Maggiore. Questo tragitto diventa simbolico non solo per i fedeli ma anche per tutti coloro che hanno seguito con affetto la figura carismatica di Bergoglio.
Arnone spiega: “Portare a Firenze proprio in occasione del trigesimo un pensiero rivolto a Papa Bergoglio mi pare molto bello.” Con queste parole mette in evidenza l’importanza emotiva dell’evento e la connessione tra la città toscana e il papa argentino.
Riflessioni sul tempo della pandemia
Ugo De Vita evidenzia anche come nel monologo emergano ricordi forti legati al periodo della pandemia da Covid-19. Il pubblico potrà rivivere immagini potenti come quella del papa inginocchiato nella deserta piazza San Pietro durante i momenti più critici della crisi sanitaria globale. Questi ricordi diventano parte integrante dello spettacolo, creando una connessione profonda tra passato recente ed emozioni collettive.
“Solo” è una parola chiave nel testo scritto da Arnone; essa riassume uno dei temi centrali affrontati dal papa: quello della solitudine umana nell’affrontare le sfide quotidiane. Secondo De Vita, questa parola sottolinea quanto sia stato importante per Bergoglio tendere una mano verso chi vive nella solitudine.
Un evento sostenuto dall’Uciim
L’incontro alla basilica Santa Maria Novella avrà luogo sotto l’egida dell’Uciim , conferendo ulteriore rilevanza all’iniziativa culturale e spirituale proposta dall’attore fiorentino. L’appuntamento non rappresenta solo un tributo al defunto papa ma anche una celebrazione dei valori cristiani condivisi dalla comunità locale.
Con questo evento significativo, Ugo De Vita continua ad onorare Firenze come sua città d’adozione offrendo ai cittadini l’opportunità non solo di assistere ad uno spettacolo artistico ma anche di partecipare ad una riflessione collettiva su temi attuali legati alla fede e alla comunità.