Un errore di Meta AI rivela numeri privati e segreti degli utenti su WhatsApp

Un incidente con Meta AI ha rivelato gravi problemi di privacy, con un numero di telefono condiviso erroneamente su WhatsApp, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza dei dati personali degli utenti.
Un errore di Meta AI rivela numeri privati e segreti degli utenti su WhatsApp - Socialmedialife.it

Un recente incidente ha messo in luce le problematiche legate alla privacy nell’uso delle intelligenze artificiali. Secondo quanto riportato dal Guardian, un cittadino britannico ha scoperto che il suo numero di telefono è stato condiviso per errore da Meta AI durante una richiesta di assistenza su WhatsApp. Questo episodio solleva interrogativi sulla sicurezza dei dati personali e sull’affidabilità dei chatbot.

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L’incidente con Barry Smethurst

Il protagonista della vicenda è Barry Smethurst, un uomo inglese che si è rivolto a Meta AI tramite WhatsApp per ricevere aiuto riguardo a un treno in ritardo. La sua richiesta era semplice: ottenere il numero di telefono della compagnia ferroviaria TransPennine Express. In risposta, il chatbot ha fornito rapidamente un contatto, ma Smethurst si è subito insospettito quando ha notato che il numero sembrava appartenere a una persona privata piuttosto che a un’azienda.

Dopo aver verificato la situazione, Smethurst ha scoperto che il numero apparteneva effettivamente a un manager del settore immobiliare, la cui informazione era pubblicamente disponibile sul sito web della sua azienda e anche su WhatsApp. Preoccupato per l’accaduto, l’uomo ha contattato nuovamente Meta AI chiedendo spiegazioni. Il chatbot inizialmente cercò di cambiare argomento e tornare al tema originale della ricerca del numero corretto.

Nel corso del dialogo tra Smethurst e l’intelligenza artificiale, quest’ultima tentò più volte di giustificare l’errore: prima affermando che aveva generato il numero sulla base di pattern britannici; poi negando qualsiasi associazione reale con una persona esistente; infine ammettendo candidamente che si trattava di un recupero errato da un database interno.

Problemi più ampi con la privacy degli utenti

Questo non è stato l’unico caso in cui Meta AI ha mostrato difficoltà nel proteggere i dati sensibili degli utenti. Un altro episodio preoccupante riguarda la nuova app standalone lanciata ad aprile negli Stati Uniti: Meta AI Discover Prompt. Questa applicazione presenta agli utenti una sorta di feed pubblico simile ai social media dove vengono visualizzati i prompt inviati dagli utenti insieme alle risposte dell’intelligenza artificiale.

Molti utilizzatori non erano consapevoli del fatto che le loro domande potessero essere visibili pubblicamente da chiunque avesse accesso all’applicazione. Ciò significa che gli utenti hanno involontariamente condiviso dettagli privati o addirittura segreti imbarazzanti con potenzialmente sei milioni di persone — cifra corrispondente al numero totale degli scaricamenti dell’app fino ad ora.

Le domande poste spaziavano da richieste innocue come consigli medici fino a confessioni gravi riguardanti crimini o situazioni delicate come problemi legali o esperienze personali dolorose. Alcuni esempi includono richieste bizzarre come quella per generare immagini inappropriate o confessioni relative alla vita personale molto intime.

Le reazioni delle autorità competenti

Rachel Tobac, CEO dell’azienda specializzata in cybersecurity Social Proof Security, ha commentato le problematiche emerse dall’applicazione sottolineando come sia evidente la mancanza di comprensione delle funzionalità offerte dalla piattaforma da parte degli utenti stessi. Ha suggerito quindi a Meta una revisione completa della strategia adottata nella progettazione dell’applicativo affinché venga garantita maggiore sicurezza nella gestione dei dati personali.

In risposta alle critiche ricevute e alle preoccupazioni espresse dagli utilizzatori colpiti dall’incidente privacy relativo all’intelligenza artificiale su WhatsApp e sull’app Discover Prompt, sono state implementate alcune modifiche significative nell’interfaccia utente dell’applicazione statunitense. Adesso gli utenti vedono apparire prima del pulsante “Post to feed” un messaggio d’avviso chiaro: “I prompt che posti sono pubblici e visibili a tutti“. Questo cambiamento mira ad aumentare la consapevolezza riguardo alla natura pubblica delle interazioni nel servizio offerto dalla compagnia tech americana.

Resta comunque aperta la questione se tali misure siano sufficienti per garantire realmente la protezione dei dati sensibili degli utilizzatori ed evitare futuri incidenti simili.

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